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“Vogliamo che l’Europa diventi una potenza politica, economica, democratica, sociale e culturale”

Alla vigilia del sessantesimo anniversario della firma del Trattato di Roma l'Unione è di fronte a una serie di sfide che richiedono una visione comune da parte dei suoi dirigenti. I firmatari dell'appello del Movimento del 9 maggio hanno indetto una grande "marcia per l'Europa" a Roma il 25 marzo.

Pubblicato il 20 Marzo 2017 alle 08:03

diventi una potenza politica, economica, democratica, sociale e culturale

Il 25 marzo i capi di stato e di governo si riuniranno a Roma per celebrare i sessant'anni dei trattati istitutivi dell'Unione Europea.
È il momento di scrivere una nuova pagina della storia del nostro continente. Vogliamo rispondere all'invito del presidente Jean-Claude Juncker che, con la pubblicazione del “Libro Bianco”, ha invitato gli stati membri, i parlamenti nazionali e regionali, la società civile organizzata e i cittadini a un grande dibattito sul futuro dell'Europa.
L'Unione Europea è a un bivio. Lo statu quo non è più possibile. O viene smantellata seguendo le dinamiche della Brexit, oppure deve reinventarsi per diventare capace di rispondere alle sfide della nostra epoca.

Un mondo multipolare

Le sfide non sono nuove. È nuova la loro dimensione transnazionale, la loro intensità e l'urgenza con cui è necessario rispondere se non vogliamo assistere inermi alla disintegrazione dello stato sociale, al ritorno dei pregiudizi e del populismo, alla chiusura in noi stessi e alla fine della società aperta. Ovvero alla distruzione di un modello fondato sulla cooperazione e il multilateralismo, che ha permesso la generalizzazione delle società democratiche liberali.
La rivoluzione digitale, l'incedere della minaccia terroristica, le guerre cibernetiche, il riscaldamento climatico, la disinformazione planetaria organizzata, le migrazioni di massa, la rivoluzione scientifica e industriale in corso non conoscono frontiere. Il mondo è diventato multipolare e il nostro relativo peso diminuisce sia sul piano demografico che su quello economico, politico e culturale.
La globalizzazione, che ha contribuito a ridurre la povertà, ha provocato un riequilibrio delle ricchezze in favore dei paesi emergenti, ma anche l'indebolimento delle classi medie dei paesi più sviluppati. Questi sconvolgimenti hanno fatto vacillare i punti di riferimento dei nostri concittadini, e aperto la porta alle tentazioni populiste e nazionaliste.

Proteggere i cittadini

Gli Europei conservano ancora numerosi privilegi e il nostro continente resta la regione del mondo che meglio concilia prosperità, riduzione delle ineguaglianze e rispetto dei diritti politici e sociali. Un immenso contributo è giunto dalla costruzione europea, sia dal punto di vista economico e monetario, sia da quello dei valori e dei diritti con la Carta Europea dei diritti fondamentali, ma anche da quello scientifico con il Centro Europeo di ricerca nucleare e i numerosi programmi di eccellenza.
Tuttavia, questa dinamica si è fermata ed è necessario ascoltare le richieste dei cittadini europei. Dobbiamo trovare un nuovo ruolo per l'Europa e assicurarci che l'Unione e suoi stati membri si consolidino a vicenda. Al più presto, dobbiamo utilizzare il potenziale dei trattati europei per orientare al meglio e coordinare le nostre risorse, con il solo scopo che siano i cittadini i primi ad usufruirne. Desideriamo un'Europa che protegga i nostri cittadini e i nostri valori.
Tutto ciò implica un'ambizione e una volontà comuni. I nostri dirigenti politici devono trovare il coraggio d'impegnarsi nel progetto europeo, il solo in grado di proteggerci nel XXI secolo. I trattati permettono agli stati membri che lo desiderano di procedere insieme in determinate politiche d'integrazione: è il momento che queste procedure vengano utilizzate. E' urgente sia per correggere i difetti dell'Eurozona sia per la creazione di una difesa europea che compensi le incertezze americane.

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Un nuovo Rinascimento democratico

Chiediamo che l'Unione diventi una potenza politica, economica, democratica, sociale e culturale, un attore globale con un reale peso in grado di contribuire a un nuovo equilibrio mondiale fondato su pace, solidarietà e cooperazione, indispensabile per affrontare le nuove sfide transnazionali. E invitiamo tutti i cittadini che desiderano dare un nuovo slancio al progetto europeo alla grande marcia civica che si terrà il 25 marzo a Roma.
Questa marcia potrà segnare l'inizio di una nuova dinamica civica e democratica, attraverso la quale i cittadini potranno finalmente definire le priorità e i compiti che l'Unione deve affrontare. Per questo è altrettanto importante avviare una riflessione su ciò che ci accomuna, sui valori europei, sulle nostre esigenze e sugli interessi che dobbiamo difendere insieme. Invitiamo coloro che lo desiderano ad unirsi alla nostra iniziativa per far emergere una vera forza civica europea. Abbiamo valori ed interessi comuni e siamo figli una storia comune: oggi, abbiamo bisogno di una coscienza europea collettiva.

I membri del Movimento del 9 Maggio:

Guillaume Klossa (FR), scrittore, iniziatore del Movimento del 9 Maggio, presidente emerito e fondatore di EuropaNova ; Alberto Alemanno (IT), docente di diritto europeo presso HEC Paris e NYU School of Law, cofondatore di The Good Lobby ; László Andor (HU), economista, ex commissario europeo ; Lionel Baier (CH), regista cinematografico ; Mars di Bartolomeo (LU), Presidente del Parlamento lussemburghese ; Mercedes Bresso (IT), deputata al Parlamento Europeo con il PSE, già Presidente del Comitato delle Regioni ; Elmar Brok (DE), parlamentare europeo, PPE; Daniel Cohn-Bendit (DE-FR), ex presidente dei gruppo dei Verdi al Parlamento Europeo; Georges Dassis (GR), presidente del Comitato economico e sociale europeo ; Philippe de Buck (BE), Comitato economico e sociale europeo ; Mars di Bartolomeo (LU), presidente del Parlamento Lussemburghese ; Paul Dujardin (BE), amministratore delegato di BOZAR, centro delle belle arti di Bruxelles ; Cynthia Fleury (FR), filosofa ; Markus Gabriel (DE), filosofo ; Felipe Gonzalez (ES), ex primo ministro e presidente del gruppo di riflessione sul futuro dell'Europa al Consiglio europeo ; Sandro Gozi (IT), Sottosegretario con delega agli affari europei; Alain Juppé (FR), ancien premier ministre, maire de Bordeaux ; Danuta Huebner (PL), ex Commissario Europeo, deputata PPE al Parlamento Europeo ; Robert Menasse (AT), scrittore ; Johanna Nyman, presidente dell'European Youth Forum ; Christophe Leclerq (FR), fondatore di EurActiv ; Alain Lamassoure (FR), parlamentare europeo, PPE ; Jo Leinen (DE), parlamentare europeo con il PSE, Presidente del Movimento Europeo ; Ferdinando Nelli Feroci (IT), ambasciatore, ex commissario europeo ; Sofi Oksanen (FI), scrittrice ; Sneska Quaedvlieg-Mihailovic (NL/Serbia), segretario generale di Europa Nostra ; Maria João Rodrigues (PT), MEP, ex ministro portoghese, vice presidente del PSE al Parlamento Europeo ; Roberto Saviano (IT), scrittore ; Jochen Sandig, direttore della compagnia di danza Sasha Waltz and Guests ; Nicolas Schmit (LU), Ministro del lavoro nel governo lussemburghese ; Gesine Schwan (DE), Presidente della piattaforma Humboldt-Viadrina Governance ; Denis Simonneau (FR), Presidente del think-tank EuropaNova ; Kirsten van den Hul (NL), scrittrice ; René van der Linden (NL), ex ministro; Robin Rivaton (FR), scrittore ; Petre Roman (RO), ex primo ministro ; Guy Verhofstadt (BE), ex primo ministro, presidente del gruppo Alde al Parlamento Europeo ; Vaira Vīķe-Freiberga (LV), ex presidente lettone ; Cédric Villani (FR), matematico ; Luca Visentini (IT), Segretario generale della Confederazione Europea dei sindacati (ETUC); Sasha Waltz (DE), coreografa e ballerina ; Wim Wenders (DE), regista e fotografo.

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