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Un contatore di biciclette al Queen Louise Bridge, Copenaghen.

Le bici alla conquista delle città europee

L'uso della bicicletta come mezzo di trasporto abituale si sta diffondendo sempre più per effetto della proliferazione delle infrastrutture per il noleggio e dell'apertura di nuove piste ciclabili.

Pubblicato il 19 Aprile 2018 alle 14:19
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Secondo i dati dalla ECF (Federazione Ciclisti europea), negli ultimi anni si è assistito a un incremento dell'uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano abituale. Diverse città europee stanno infatti sviluppando le infrastrutture necessarie per favorirne l'utilizzo da parte di un maggior numero di cittadini, con una conseguente riduzione dell'inquinamento, grave problema comune a molti centri urbani.

In tal senso spiccano città come Copenhagen e Amsterdam (rispettivamente con il 35% e il 32% della popolazione che usa la bicicletta come mezzo di trasporto abituale), o la capitale slovena, Lubiana, che ha ottenuto vari riconoscimenti per la promozione dell'accessibilità ciclabile e gli investimenti realizzati nel settore, e dove oggi il 13% della popolazione usa la bicicletta come principale mezzo di trasporto quotidiano.

Tuttavia, secondo i dati 2014 dell'Eurobarometro sulla qualità del trasporto urbano, sono in pochi i paesi europei ad avere un'alta percentuale della popolazione che usa quotidianamente la bicicletta come mezzo di trasporto abituale: in testa ci sono l'Olanda (con il 36%) e la Danimarca (con il 22%).

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Dati che trovano conferma nel Barometro della Federazione ciclisti, una classifica che combina i risultati di cinque indagini condotte nei vari paesi dell'Unione sull'uso della bicicletta, la sicurezza stradale, il cicloturismo, la situazione del mercato della bicicletta e l'importanza delle organizzazioni che ne promuovo l'uso.

Anche nel 2015 Danimarca e Paesi Bassi erano in testa alle nazioni dove è più diffuso l'uso della bicicletta, seguite da Svezia, Finlandia, Germania e Belgio. Rispetto alla classifica precedente, pubblicata nel 2013, la Slovenia ha fatto un notevole balzo in avanti, piazzandosi settima e superando paesi come il Regno Unito e la Francia. Anche il Lussemburgo ha recuperato diverse posizioni, molto probabilmente per merito di un'efficace politica per la sicurezza ciclabile e un buon rapporto fra popolazione e numero di ciclisti. Altri paesi, come l'Ungheria, la Slovacchia e la Repubblica Ceca, hanno sostanzialmente mantenuto la propria posizione e, come nel 2013, i paesi del Sud e dell'Est Europa presentano ancora molti margini di miglioramento. Delusione quest'anno per l'Irlanda, nonostante lo sviluppo delle infrastrutture a Dublino.

Tale classifica è in controtendenza rispetto allo sviluppo delle infrastrutture per il noleggio delle biciclette nei centri urbani dell'Unione, dove sono attivi servizi gestiti tanto da imprese a partecipazione pubblica come da privati. Alla fine del 2016 in Europa c'erano 524 programmi di bike-sharing. Stando ai dati pubblicati da The Bike Sharing World Map, i primi in Europa sono l'Italia, la Germania e la Spagna, ma mentre la Germania occupa le prime posizioni anche nel Barometro della ECF, i due paesi mediterranei restano in coda.

L'indice Copenhagenize stila invece una classifica mondiale delle città con la miglior politica di incentivazione al trasporto ciclabile e le infrastrutture più sviluppate. I parametri presi in considerazione sono 14: l'esistenza di una cultura della bicicletta, la facilità d'uso, le infrastrutture, la possibilità del bike-sharing,  l'uso della bicicletta in relazione al genere, l'utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto urbano rispetto agli altri e la sua evoluzione dal 2006, la percezione della sicurezza, le politiche pubbliche, l'accettazione sociale, la pianificazione urbana, la presenza di zone a velocità ridotta, la logistica, l'azione della società civile e delle ONG.

L'indice pubblicato nel 2017 vede Copenhagen in testa alla classifica. Delle altre 19 città incluse nell'indice, ben 17 sono europee. Le prime cinque, oltre alla capitale danese, sono Utrecht e Amsterdam (Paesi Bassi), Strasburgo (Francia) e Malmö (Svezia).

Cet article est publié en partenariat avec the European Data Journalism Network

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