Idee Dopo le elezioni europee in Austria
Vienna. Detail from a work by BLU on a building at Alberner Hafen.

L’onda lunga dell’Ibizagate

Come previsto, la crisi di governo alla vigilia delle europee causata dal ritiro del partito di estrema destra dalla maggioranza dopo che il suo leader è stato coinvolto in uno scandalo di possibili finanziamenti russi per il suo partito, ha avuto ripercussioni sul voto.

Pubblicato il 22 Agosto 2019 alle 09:00
Gerwin Sturm | Flickr CC BY-SA 2.0  | Vienna. Detail from a work by BLU on a building at Alberner Hafen.

Nessuno si sarebbe aspettato le straordinarie scene avvenute a Vienna pochi giorni prima delle elezioni europee. Il governo di coalizione è crollato dopo che il partito di estrema destra è stato scosso dalla pubblicazione di un video che mostra il suo leader mentre cerca di negoziare transazioni in circostanze piuttosto compromettenti. Il partito del cancelliere Sebastian Kurz si apprestava a vincere le elezioni a man bassa e ma il giorno seguente lo stesso Kurz è stato estromesso con un voto di sfiducia.

La comparsa del gruppo olandese "Vengaboys" durante una manifestazione davanti all'ufficio del presidente austriaco ha segnato il culmine di una tempesta che ha portato un caos improvviso sulla scena politica. Decine di migliaia di manifestanti hanno cantato insieme alla band, mentre questa suonava "We're going to Ibiza" in riferimento a un video registrato di nascosto sull'isola spagnola due anni fa. Poche ore prima dello spettacolo, il presidente Alexander van der Bellen aveva annunciato che, per la prima volta nella storia austriaca, una donna avrebbe guidato un governo provvisorio, fino alle elezioni anticipate dell'autunno.

Il video, girato nel 2017 ma pubblicato appena nove giorni prima delle europee, mostrava Heinz-Christian Strache, leader del Partito della Libertà (Fpö, nazionalista), in una conversazione con una donna che credeva essere la nipote di un oligarca russo. Insieme al deputato Johann Gudenus, Strache prometteva di sostenere i suoi affari in Austria in cambio di donazioni al suo partito. Entro 24 ore dalla comparsa del video sui mezzi d'informazione tedeschi entrambi i politici si sono dimessi, insieme a tutti i ministri dell'Fpö. Il giorno dopo le elezioni il parlamento austriaco ha sfiduciato il cancelliere Sebastian Kurz, un altro primato nella storia della Repubblica.

I temi europei non erano stati in cima all'ordine del giorno della campagna elettorale anche prima dello scoppio dello scandalo. Il Partito popolare austriaco (Övp) di Kurz ha promosso la rinegoziazione del Trattato di Lisbona e una forte riduzione della burocrazia europea, una mossa definita dalla maggior parte degli altri partiti come antieuropea o priva di sostanza politica. Insieme alla Lega di Matteo Salvini e al Rassemblement national di Marine Le Pen, l'Fpö si era impegnato a ridurre l'Ue ad una "Europa delle nazioni". I Verdi si sono concentrati sul cambiamento climatico, mentre i socialdemocratici si sono preoccupati delle discussioni interne.

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La notte delle elezioni ha dimostrato che lo scandalo ha colpito l'Fpö, anche se meno di quanto la maggior parte degli osservatori si aspettasse. Il grande vincitore è stato il conservatore Övp, che ha ottenuto il 34 per cento dei voti. I Verdi, che due anni fa non erano riusciti a entrare nel parlamento austriaco, sono riusciti a tornare in scena, con oltre il 14 per cento, mantenendo così la statura che avevano acquisito nelle ultime elezioni europee.

Rimane incerta la direzione che la politica austriaca prenderà in futuro. La gestione della crisi da parte di Kurz ha messo in competizione tutti gli altri partiti, il che renderà difficile formare un nuovo governo. Allo stesso tempo, la forte crescita dei Verdi indica che l'importanza della migrazione, il tema dominante nella politica austriaca da quasi un decennio, ha raggiunto il suo apice. Diversi sondaggi mostrano che i cambiamenti climatici e le questioni ambientali sono la priorità per gli elettori sotto i 30 anni.

Nel frattempo i temi europei sono quasi scomparsi dal panorama politico, ma la campagna elettorale nei prossimi mesi promette di diventare calda quanto quella notte a Ibiza due anni fa.

Cet article est publié en partenariat avec Eurozine

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