Dare voce alla protesta pacifica e democratica, principalmente delle donne, in Bielorussia e illustrare la feroce repressione del governo di Aleksandr Lukašenko, culminata recentemente nell’arresto spettacolare del giornalista Roman Protasevich.
È questo l’obiettivo della mostra fotografica “Democracy has a woman’s face” che, insieme a due attiviste bielorusse, Olga Aleszko-Lessels e Anastasiya Golets, voglio portare a Brasilia, dove vivo e lavoro come fotografo. La mostra, la prima in assoluto in America Latina, fa seguito a quelle che si sono già svolte in 13 città, tra cui Parigi, Berlino, San Francisco e Tokyo.
Le proteste che hanno seguito la rielezione di Aleksandr Lukašenko nell’agosto 2020 – segnata, secondo osservatori indipendenti, da massicci brogli elettorali – vedono le donne in testa ai cortei. Alla piazza non violenta, segue una feroce repressione: arresti a tappeto di manifestanti, torture, minacce, intimidazioni agli attivisti, alcuni dei quali scompaiono. Anche la stampa di opposizione paga il prezzo di questo clima: oltre 30 giornalisti arrestati. Va ricordato, infine, che la Bielorussia è l’unico paese in Europa con ancora in vigore la pena di morte…
Le immagini e i documentari della mostra sono eloquenti: illustrano quanto pacifico sia il movimento, ma anche come, in simili regimi, si possa andare in prigione solo per il fatto di sfilare in strada…con un fiore in mano.
L’obiettivo della mostra è quello di portare all'attenzione della comunità internazionale la situazione in Bielorussa, sulla questione della democrazia e della difesa dei diritti civili, in un paese dove sono quotidianamente calpestati. E ribadire la necessità di difenderli.
Ecco perché è importante portare questa mostra in Brasile dove i recenti eventi suonano come un allarme.
Per finanziare la mostra ho lanciato un crowdfunding su Kickstarter. Puoi sostenerla qui.
Sotto la direzione di Constance Decorde.
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