Attualità Crisi climatica e informazione

Per un giornalismo all’altezza dell’emergenza climatica

Di fronte all'emergenza climatica mezzi d’informazione e giornalisti devono ripensare al modo in cui espongono i temi legati all’ambiente e integrarli nel loro lavoro. Su iniziativa di Vert.eco diversi attori del settore hanno firmato una Carta rivolta ai professionisti dell’informazione che chiede loro di impegnarsi su questo fronte. La crisi climatica è in cima alla lista delle tematiche affrontate da Voxeurop, per questo l'abbiamo sottoscritta e invitiamo i colleghi a fare lo stesso.

Pubblicato il 21 Settembre 2022 alle 12:44

Fin dalla nascita di Voxeurop abbiamo fatto della crisi climatica uno dei temi fondamentali della nostra produzione editoriale, convinti che il trattamento mediatico della crisi e delle sue conseguenze svolga un ruolo cruciale nella comprensione delle questioni ecologiche e umane in gioco e che debba essere migliorato. È con questo spirito che dedichiamo spazio nelle nostre pagine al tema, trattando l'impatto della crisi climatica sulla vita degli europei e cercando di abbordare le soluzioni per far fronte a questo dramma.

È quindi naturale per noi firmare questa Carta per un giornalismo all'altezza dell'emergenza ecologica (riportata integralmente qui sotto). Il testo è stato redatto da un gruppo di giornalisti di diversa provenienza e la nostra redazione ha deciso di tradurla per diffonderla il più possibile in Europa. 

Questa Carta ci impegna a riflettere sempre di più sulle nostre pratiche giornalistiche, facendo attenzione a dare importanza questo tema, trasversale per eccellenza, e a renderlo accessibile, nonostante la sua complessità, al pubblico. 


Una carta per un giornalismo all’altezza dell’emergenza climatica 

Il consenso scientifico è indiscusso: la crisi climatica e il rapido declino della biodiversità sono una realtà, e le attività umane ne sono l'origine. Le conseguenze sull'ecosistema e sulla società sono ormai diffusi e, in alcuni casi, irreversibili. I limiti del pianeta vengono superati uno dopo l’altro e quasi la metà dell'umanità vive in una situazione di grande vulnerabilità.

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Nel suo sesto rapporto, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) ha fatto riferimento in maniera chiara al ruolo cruciale dei mezzi d'informazione nell'"inquadrare e comunicare le informazioni sul cambiamento climatico". I giornalisti, tutti, hanno la responsabilità di raccogliere la sfida rappresentata dal cambiamento climatico per le generazioni attuali e future. 

Data l'assoluta urgenza della situazione, noi giornalisti dobbiamo cambiare il nostro modo di lavorare per integrare pienamente questo tema. Questo è lo scopo della presente Carta. 

Invitiamo pertanto i colleghi giornalisti a:

  1. Parlare del clima, degli esseri viventi e della giustizia sociale in maniera trasversale. Sono questioni che non posso essere considerate separatamente. L'ecologia non deve più essere considerata una “tematica”, deve diventare un prisma attraverso il quale considerare tutti gli argomenti.
  2. Educare le persone. I dati relativi alle questioni ambientali sono spesso complessi. È necessario spiegare gli ordini di grandezza, le scale temporali, identificare i legami di causa ed effetto e fornire elementi di confronto.
  3. Prestare attenzione al lessico e alle immagini utilizzati. È fondamentale scegliere le parole giuste per descrivere accuratamente i fatti e trasmettere l'urgenza. Evitare immagini banali ed espressioni facili che distorcono e minimizzano la gravità della situazione.
  4. Ampliare il modo in cui i temi vengono trattati.  Non dare la colpa ai singoli individui: la maggior parte degli sconvolgimenti è sistemica, e richiede risposte politiche.
  5. Indagare le origini degli attuali sconvolgimenti. Mettere in discussione il modello di  crescita, i suoi attori economici, finanziari e politici, e il loro ruolo decisivo nella crisi ecologica. Ricordare che le considerazioni a breve termine possono essere contrarie agli interessi dell'umanità e della natura.
  6. Garantire la trasparenza. La sfiducia nei confronti dei mezzi d'informazione e la diffusione di false notizie che mettono in discussione i fatti ci impongono di identificare con cura le informazioni e gli esperti citati, di rendere chiare le fonti e di rivelare i potenziali conflitti di interesse.
  7. Rivelare le strategie messe in atto per seminare il dubbio nella mente del pubblico. Alcuni interessi economici e politici elaborano narrazioni che fuorviano la comprensione dei problemi e ritardano l'azione necessaria per affrontare gli sconvolgimenti in corso.
  8. Informare sulle risposte alla crisi. Indagare con rigore sui modi di agire di fronte ai problemi del clima e della vita, a prescindere dalla scala di applicazione. Mettere in discussione le soluzioni che vengono presentate.
  9. Formazione continua. Per avere una visione globale degli sconvolgimenti in corso e delle loro implicazioni  sulle nostre società, i giornalisti devono essere in grado di formarsi durante tutta la loro carriera.  Si tratta di un diritto fondamtenale per la qualità dell'informazione: ognuno può richiedere al proprio datore di lavoro una formazione sulle questioni ecologiche.
  10. Opporsi ai finanziamenti provenienti dalle attività più inquinanti. Per garantire una copertura  mediatica coerente delle questioni relative al clima e alla vita, i giornalisti hanno il diritto di esprimere senza timore il loro disaccordo  nei confronti dei finanziamenti, delle pubblicità e delle partnership con i mezzi d'informazione legati ad attività che considerano dannose.
  11. Rafforzare l'indipendenza delle redazioni. Per garantire  un’informazione libera da pressioni è importante assicurare loro un’autonomia editoriale nei confronti degli editori.
  12. Praticare un giornalismo a basse emissioni di carbonio. Agire per ridurre l'impronta ecologica delle attività giornalistiche, in particolare utilizzando strumenti meno inquinanti, senza comunque  interferire nel necessario lavoro sul campo. Incoraggiare le redazioni a ricorrere a giornalisti locali.
  13. Coltivare la cooperazione. Partecipare a un ecosistema mediatico solidale e difendere insieme un esercizio del giornalismo che si preoccupa di preservare le buone condizioni di vita sulla terra.
👉 Firma la Carta


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