Idee Uno sguardo all'Europa

Covid e guerra in Ucraina hanno rafforzato l’Unione. Ma è pronta per le nuove sfide?

L'Ue ha risposto alla pandemia e alla guerra in Ucraina con coraggio. E ora gode di consenso. Ma le sfide che deve affrontare sono imponenti.

Pubblicato il 12 Aprile 2023 alle 12:27

È primavera a Bruxelles e l'Unione europea il vento in poppa. La guerra in Ucraina ha galvanizzato i suoi leader e le sue istituzioni. "La guerra ci ha ricordato cos'è realmente l'Europa" mi sono sentito ripetere durante una visita nella capitale dell'Ue.

Secondo una teoria diffusa le crisi sarebbero il volano dell'integrazione europea. In realtà a volte è vero, a volte no. Bisognerebbe essere degli euro-ottimisti convinti, ad esempio, per sostenere che l'unità europea sia stata davvero favorita dalla crisi dei rifugiati del 2015/16. Ma nelle ultime due grandi crisi, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina, abbiamo assistito al meccanismo di "sfida e risposta" che lo storico Arnold Toynbee ha identificato come uno dei modelli ricorrenti della storia.

Dopo una partenza lenta e un'iniziale quanto brusca inversione di tendenza verso azioni nazionali unilaterali, l'Ue ha risposto alle conseguenze economiche della pandemia con un ardito balzo in avanti: oltre 750 miliardi di euro di finanziamenti per la ripresa degli stati membri, con il programma NextGenerationEU.

Due tabù di lunga data dei paesi d’Europa del nord sono saltati in un colpo solo. Ora abbiamo un debito europeo condiviso e gran parte del denaro sarà distribuito sotto forma di sovvenzioni, e non solo di prestiti, a paesi duramente colpiti come l'Italia. I leader europei hanno finalmente fatto ciò che avrebbero dovuto fare un decennio prima, reagendo alla crisi dell'Eurozona che si era acuita nel 2010.


Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Ancora più notevole è stata la risposta alla guerra in Ucraina. Nonostante gli sforzi di nazionalisti canaglia come l'ungherese Viktor Orbán, la solidarietà europea è stata preservata attraverso dieci cicli di inasprimento delle sanzioni economiche contro la Russia. I rifugiati ucraini sono stati accolti in tutto il continente, facendo vergognare le procedure di rilascio dei visti rigide e ostruzionistiche del Regno Unito. Dopo un'altra partenza lenta – le partenze lente sono l’appannaggio di una comunità ancora sostanzialmente intergovernativa di 27 ptati diversi – l'Ue sta dando quest'anno 18 miliardi di euro di sostegno economico all'Ucraina. […]

👉 Leggi l'articolo intero su La Repubblica (riservato agli abbonati)
L’ultimo saggio di Timothy Garton Ash, Homelands: A Personal History of Europe (The Bodley Head, 2023), è appena uscito e sarà disponibile a breve in una quindicina di lingue, fra le quali l'italiano.

Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento