Caricature di Angela Merkel e Nikos Anastasiades al carnevale di Limassol. Cipro, marzo 2013

Colpa di Angela

La tassa sui depositi bancari ciprioti per garantire il bailout europeo ha provocato reazioni indignate. Come al solito il principale accusato è la Germania, ma stavolta i critici dovrebbero guardare altrove.

Pubblicato il 19 Marzo 2013 alle 15:39
Caricature di Angela Merkel e Nikos Anastasiades al carnevale di Limassol. Cipro, marzo 2013

L'ultimo episodio della crisi europea non è colpa dei ciprioti ma di Angela Merkel e del suo governo. Inutile perdere tempo a cercare spiegazioni! Non è colpa di un settore bancario ipertrofico che possiede 128 miliardi di attivi, mentre il prodotto interno lordo del paese è di 17 miliardi. No, meglio criticare Angela Merkel.

Non è colpa di qualche banca che ha accettato a occhi chiusi e senza fare domande 21 miliardi di euro provenienti dagli oligarchi russi e da altri milionari arabi (dai patrimoni difficilmente giustificabili), come hanno rivelato i servizi segreti tedeschi nel novembre 2012. Queste banche si sono limitate a fare International personal banking e hanno anche contribuito all’"ottimizzazione di bilancio", in compenso Angela Merkel ha una morale protestante.

Non è neppure colpa dei direttori di queste stesse banche che hanno investito il 50 per cento - sì, il 50 per cento - del loro patrimonio in obbligazioni greche, e di certo non per spirito patriottico (metà del territorio di Cipro è greca) anche se sapevano di rischiare di perdere tutto. No, la responsabilità è sempre di Angela Merkel.

Non è neppure colpa di Sigmar Gabriel, il simpatico leader socialdemocratico tedesco, che ha privato il cancelliere di ogni margine di manovra: "Ritengo inverosimile che il contribuente tedesco vada in aiuto di alcune banche cipriote il cui scopo è quello di favorire l'evasione fiscale". No. è sempre e comunque colpa di Angela Merkel.

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Il discorso vale anche per l'ex presidente cipriota, il patetico Dimitris Christofias, un despota formatosi nella gioventù comunista - cosa che forse spiega il grande numero di conti correnti russi. Questo presidente non ha mai consultato i suoi ministri, il parlamento o la banca centrale. Nel dicembre 2012 il Guardian, un giornale che non si può certo considerare ostile, lo ha accusato di portare il paese alla rovina.

È stato Christofias a ostinarsi a mantenere nel porto di Limassol la Monchegorsk, una nave con un carico di armi e munizioni destinate a Hezbollah che è esplosa nel 2011 facendo saltare l'unica centrale elettrica del paese. È stato sempre lui a sostenere il direttore di una delle due più grandi banche del paese, la Marfin Laiki, quando ha deciso di trasferire la sua sede in Grecia nonostante l'opposizione della banca centrale. La sua ultima stupidaggine in ordine di tempo è stata rifiutare di negoziare la fusione del sistema bancario cipriota con le banche greche quando è stata decisa la famosa rinegoziazione del debito. Questo genio dell'economia ha di fatto portato il paese al fallimento. Ma no, la colpa è sempre di Merkel.

Sistema redditizio

Nessuna responsabilità ricade neppure sul suo brillante successore, Nicos Anastasiades, un debole che invece di agire "cerca di rigettare la responsabilità sull'Europa". Anastasiades si basa su mezze verità per salassare i suoi connazionali, invece di cominciare a far pagare gli azionisti e i creditori delle banche. Ma fare una cosa del genere significherebbe mettere fine a un redditizio sistema finanziario che alcuni hanno creato e che vorrebbero mantenere. Schäuble ha ricordato ieri che l'estorsione compiuta sulle spalle dei correntisti ciprioti non è un'idea tedesca. Eppure, la colpa è sempre di Merkel.

Del resto Merkel ha lasciato che Anastasiades mettesse a rischio il prestigio della zona euro, come aveva fatto prima di lui George Papandreou. Senza contare che quattro anni fa non ha avuto il coraggio di opporre il suo veto all'entrata di Cipro nella zona euro. A questo si deve aggiungere che la cancelliera tedesca ha creduto ingenuamente alla certificazione dell'Ocse, secondo la quale Cipro rispettava 40 direttive antiriciclaggio. Ma è anche colpa di Christine Lagarde che la ha sostenuta.

Chi si ricorda chi ha fornito al ministro greco la famosa lista degli evasori fiscali che poi sarebbe andata persa? Come se Lagarde non fosse al corrente di quello che succedeva nel sistema bancario cipriota. Eppure la colpa è sempre di Merkel! Altrimenti dovremmo riflettere sulla nostra negligenza.

Dalla Germania

Espropriare è giusto

La Süddeutsche Zeitung si distanzia dal resto della stampa tedesca con un commento a favore dell’esproprio bancario: “Chi approfitta deve pagare”, titola il quotidiano di centrosinistra:

Sì, il governo ha il diritto [di espropriare i cittadini], e nel caso di Cipro è persino giusto, almeno in linea di principio. […] Il modello economico che abbina il dumping fiscale a un debole controllo finanziario e nel frattempo lancia offerte per sedurre i milionari stranieri non è stato inventato a Parigi o a Berlino, ma a Nicosia. […] Ed è per questo che lì il risparmio è in pericolo e qui no.

Il quotidiano di Monaco sottolinea che in questo momento è fondamentale proteggere “i piccoli risparmiatori innocenti”, e rimprovera al presidente Anastasiades di aver aizzato l’opinione pubblica del suo paese contro i partner europei sostenendo che il coinvolgimento dei piccoli risparmiatori era inevitabile. L’obiettivo è semplicemente nascondere il fatto che non si intende abbandonare il modello economico dell’isola.

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