Messa di pasqua a Sarichioi, Romania

La chiesa va in purgatorio

Con l'aggravarsi della crisi aumentano le proteste contro il potente clero ortodosso. Sotto accusa ci sono i privilegi fiscali e la scarsa trasparenza sui patrimoni, ma anche l'ambiguo ruolo politico e sociale.

Pubblicato il 9 Novembre 2011 alle 15:06
Messa di pasqua a Sarichioi, Romania

La crisi che ha travolto l'Europa dimostra che in discussione non c'è soltanto la capacità degli stati di mantenere un minimo di solvibilità, ma la filosofia che è alla base del sistema sociale ed economico europeo dalla fine della Seconda guerra mondiale. Le ideologie classiche si stanno dissolvendo, e il loro riscontro nella realtà dei fatti diventa sempre più complicato. La crisi economica attuale suona le campane a morto per il debito degli stati e per i principi che l'hanno reso possibile, e anche la fine di alcuni tabù.

L'atteggiamento delle chiese ortodosse di Grecia e Romania, per esempio, contrasta sempre di più con la realtà. Da diversi mesi l'impudenza degli alti prelati di Atene e Salonicco ha raggiunto l'apice, mentre le pecorelle smarrite che manifestano nelle strade hanno cominciato a protestare anche contro la ricchezza mai davvero quantificata della chiesa ortodossa [in Grecia e Romania la chiesa è esentata dalle imposte e gode di numerosi privilegi].

È triste vedere che la pressione sul clero greco (e romeno) sia scaturita dalla rabbia per la crisi e non da un dibattito pubblico. La gerarchia ecclesiastica, in Grecia come da noi, ha reagito in modo laconico e ha ignorato con disprezzo la voce della società civile, colpevole del peccato di contestazione.

Nel frattempo però la situazione si complica – per usare un eufemismo – e di pari passo aumenta la forza dei movimenti di protesta contro l'ambiguità e l'autismo della chiesa, la spocchia dei suoi rappresentanti e la distanza che sono abituati a mantenere dal resto della società. Fino a ieri il bersaglio dell'indignazione erano le finanze della chiesa, ma da domani l'obiettivo potrebbe essere l'influenza politica e sociale degli alti prelati.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

La storia dimostra che la chiesa si è spesso evoluta in parallelo con la società, forse in ragione della sua posizione immutabile alla frontiera dei due mondi, il trascendente e l'immanente.

Le grandi scoperte scientifiche e gli sconvolgimenti culturali, sociali e politici del secolo scorso hanno costretto la chiesa, nonostante la sua influenza schiacciante, a sottoporsi a un profondo aggiornamento. La chiesa non è cambiata per propria volontà, ma è stata costretta a farlo per sopravvivere. In altre parole si è adattata, anche se c'è voluto un po' di tempo (a volte molto tempo). Riuscirà a farlo anche adesso che evolversi sembra più indispensabile che mai?

Per il momento la crisi europea viene trattata come una crisi strettamente economica. Ma non è che una tappa preparatoria verso uno shock culturale completo. Chi non si adatterà sarà travolto, e se c'è qualcuno che è convinto di sapere cosa succederà domani, si sta solo facendo un mucchio di illusioni. (traduzione di Andrea Sparacino)

Commento

Autismo sociale

“La chiesa ortodossa romena si comporta come se fosse il padrone di una grande multinazionale. Ha messo le mani su tutto, lasciando le opere di beneficenza interamente a carico delle ong”, scrive Adevărul. La popolazione romena, “insolitamente credente in questi tempi moderni”, è al 90 per cento ortodossa e vive molto male le misure di austerità imposte in seguito al prestito accordato dal Fondo monetario internazionale. Infatti, mentre i romeni devono stringere la cinghia, secondo il tesoro nel 2010 la chiesa ha messo insieme dieci milioni di euro di sussidi, non deve pagare le tasse e ha avviato la costruzione della più grande cattedrale del paese. “Costerà 120 milioni di euro e sarà portata a termine nel 2015”, precisa România liberă, che ha contato non meno di altre “quattromila chiese costruite da vent’anni a questa parte”. La chiesa ha dato prova di “autismo sociale”, commenta Adevarul, e se non cambierà è destinata a “putrefarsi, come un pesce, a iniziare dalla testa”.

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento