Una conferenza sul sistema sanitario sul sito di realtà virtuale Second Life. Davee Commerce / Daneel Ariantho

Il baco della società elettronica

Vita politica, sanità, istruzione: da diversi anni l’Estonia è all’avanguardia nell’uso di internet nella vita pubblica. Ma questo sogno di una e-società potrebbe far dimenticare il vero senso delle cose, avverte un editorialista estone

Pubblicato il 9 Dicembre 2009 alle 22:45
Una conferenza sul sistema sanitario sul sito di realtà virtuale Second Life. Davee Commerce / Daneel Ariantho

Abbiamo talmente preso l’abitudine di vivere con tutto ciò che è elettronico che si parla di una e-polizia, di un e-governo, di un e-stato, di una e-scuola, di una e-sanità e così via. Ora, dietro tutto ciò sono in agguato parecchi rischi. Tutte queste soluzioni delle tecnologie dell’informazione sono magnifiche: permettono di risparmiare tempo, denaro, nervi tesi e numerose altre cose. Ma possono anche comportare un pericolo quando questi mezzi diventano obiettivi in sé e per sé. Quello che allora diventa importante, per l’e-governo, è la e-connessione, dalla quale non dipendono né il contenuto né la qualità del lavoro reale del governo.

Si parla spesso di e-sanità, che permette di trasmettere dei dati in modo rapido e globale. La sanità reale potrebbe però risentirne. Si finanza una e-scuola, ma il denaro non va alla sua organizzazione e ai programmi d’insegnamento: serve a mettere in piedi un’altra banca dati. Il vero senso delle cose si è perso strada facendo. In altre parole, la realtà scompare, i veri sentimenti si indeboliscono e finiranno per essere sostituiti da un e-amore (il sesso virtuale esiste già) o da testi criptati.

Più ci saranno e-soluzioni ed e-comunicazioni e meno ci sarà comunicazione reale. Può essere divertente ed economico organizzare degli e-matrimoni, con tanto di e-felicità ed e-invitati. Questi gusteranno degli stuzzichini che scenderanno nei loro piatti come i tetramini del Tetris e berranno e-bevande alcoliche che non li faranno ubriacare. Se tutto questo si confà alle masse, perfetto. È quel che basta per essere rieletti. Le e-elezioni stanno già per diventare un obiettivo in sé e per sé. Risultato: il senso del processo elettorale – affidare un mandato a qualcuno perché rappresenti i cittadini e difenda i loro interessi – sta per perdersi, o se non altro diventare evanescente.

La e-gestione è tanto comoda quanto rapida, ma ha fatto nascere un sistema dove le persone sono secondarie e in parte esonerate da ogni responsabilità. “Ci mandi un’email e vedremo”, e sicuramente, ricevendo una fattura con un errore (se mai la si riceve), si ottiene una scusa tipo “Ma è quello che mi ha indicato il mio computer”. I mezzi di comunicazione sono diventati così importanti che la vita delle persone viene progressivamente rimpiazzata da una e-vita che comincia a svolgere un ruolo in ogni campo. Ma magari è meglio sottrarsi alla vita reale, quando questa non ci soddisfa più, e nascondersi dietro una e-vita, stringere e-rapporti e lasciarsi condurre fino all’e-cimitero dal sistema operativo?

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