L'amministratore di Ryanair Michael O'Leary a una conferenza stampa a Francoforte.

Ryanair vola grazie ai sussidi

La compagnia irlandese prospera grazie agli ingenti contributi degli aeroporti regionali europei. I concorrenti, come Lufthansa e Air France, la accusano di ricorrere a metodi discutibili, ma al momento non possono farci niente.

Pubblicato il 20 Maggio 2010 alle 14:37
L'amministratore di Ryanair Michael O'Leary a una conferenza stampa a Francoforte.

Per la rabbia di Lufthansa e la soddisfazione di Ryanair, gli abitanti della città tedesca di Lubecca hanno recentemente approvato che i contribuenti continuino a versare i sussidi necessari a mantenere aperto per almeno altri due anni il loro scalo, chiamato Hamburg da Ryanair. La compagnia aerea tedesca aveva invece esortato i cittadini ad anteporre al vettore irlandese asili, scuole e ospedali.

Per Lufthansa, l’aeroporto è soltanto uno dei 200 aeroporti regionali dell’Unione Europea sui quali Ryanair fa affidamento per attrarre sui suoi registri contabili centinaia di milioni di quelli che Lufthansa definisce “sussidi discutibili”. Come dice un portavoce della compagnia aerea tedesca, “se venissero meno tutti i sussidi aeroportuali e i versamenti a Ryanair, la sua situazione economica sarebbe molto diversa”.

I giornali francesi quantificano in 35 milioni di euro per la sola Francia e 660 milioni di euro in tutta la Ue gli importi dei sussidi ricevuti da Ryanair. Ma finché non saranno concluse le indagini dell’Ue sui presunti illeciti, ci si può basare su un’unica cifra: 35 milioni di euro documentati dai controlli condotti dalle autorità locali in vari aeroporti della Francia. Le revisioni contabili sono rappresentative – secondo quanto affermano Lufthansa e Air France/Klm – di quello che Ryanair incassa in molti degli oltre 200 aeroporti regionali d’Europa.

Gli aeroporti finanziati dai contribuenti municipali e regionali forniscono tanti sussidi e servizi gratuiti che il flusso di contanti al netto è sempre a favore di Ryanair. Non solo alcuni aeroporti hanno fornito gratuitamente personale a Ryanair per i banchi del check-in, ma hanno anche pulito i suoi aerei senza chiedere alcun compenso. Spesso i vettori Ryanair atterrano gratuitamente e laddove esistono delle tariffe da versare sono spesso azzerate dall’ingente “contributo marketing” richiesto dalla compagnia.

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Questo accordo implica che in cambio di milioni di euro in contanti, gli aeroporti e le regioni interessate ricevono la promessa che il sito web di Ryanair e le riviste distribuite a bordo faranno loro pubblicità. Le verifiche, tuttavia, hanno rivelato che la maggior parte dei contanti finisce dritta negli utili di Ryanair.

In alcuni casi i sussidi netti sono arrivati a 32 euro a passeggero, per esempio a Rodez, un aeroporto francese dove Ryanair ha beneficiato di almeno 3,2 milioni di euro tra il 2004 e il 2006 per appena tre voli a settimana. Al più trafficato aeroporto di Beauvais (come Ryanair chiama lo scalo di Parigi), i sussidi a passeggero tra il 2001 e il 2006 sono stati di appena 9 euro, ma complessivamente gli aiuti sono arrivati a ben 28,6 milioni di euro. Alcuni aeroporti possono permettersi a stento questi contributi: a Bergerac, Ryanair ha incassato 2,3 milioni di euro in sussidi da uno scalo che per evitare la bancarotta deve richiedere esso stesso sovvenzioni all’amministrazione locale pari ad almeno 500mila euro.

Braccio di ferro con la Commissione

Nel 2008 il consiglio generale di Charentes, che gestisce l’aeroporto Angoulême, ha acconsentito a versare a Ryanair circa un milione di euro l’anno in tre rate, ma quando ha versato gli ultimi 225mila euro dovuti quest’anno si è sentito chiedere da Ryanair altri 175mila euro. L’unica alternativa è stata ritirarsi dall’accordo. Anche altri aeroporti hanno subito tattiche simili da parte di Ryanair, che cerca non soltanto di continuare a incassare sussidi, ma addirittura di aumentarli.

Oggi gli aeroporti che si rifiutano di pagare sono cancellati dalla lista degli scali serviti dalla società low-cost nell’arco di una notte, e nel giro di pochi giorni Ryanair è capace di riprendere le proprie attività in qualche altro scalo nelle vicinanze. Ryanair può farlo senza problemi, in quanto non ci sono limiti ai sussidi ai quali una compagnia aerea può aver diritto in una regione, né vi è obbligo alcuno di restituirli qualora il servizio fosse cancellato.

Gli sforzi per limitare questa corsa ai sussidi hanno subito un colpo inaspettato nel 2008, quando Ryanair ha vinto un ricorso in appello contro la decisione della Commissione europea che aveva decretato illegali i sussidi che Ryanair incassava a Charleroi. La compagnia afferma che di conseguenza anche tutti gli altri sussidi e servizi sono legali. Fonti interne alla Commissione affermano invece che l’ordinanza di Charleroi è stata emessa in seguito ad alcuni gravi errori procedurali.

Fino a questa primavera, quando si è insediata la nuova Commissione, la concorrenza tra le compagnie aeree e le questioni relative agli aiuti statali erano in buona parte di pertinenza del Direttorato dei trasporti. Ora che il commissario europeo alla concorrenza ha assunto le sue funzioni le cose potrebbero cambiare. Secondo Lufthansa ciò significa che la mezza dozzina di rimostranze per i sussidi di Ryanair saranno ben presto esaminate.

Nel frattempo, le compagnie aeree sono preoccupate dalla decisione di Ryanair di assumere l'ex commissario europeo per il mercato interno Charlie McCreevy. Con la sua conoscenza illimitata dell’economia europea, sarebbe capace di suggerire le migliori strategie per continuare ad approfittare dei sussidi. La Commissione, dopo aver approvato la sua candidatura, il 5 maggio ha dato segnale di via libera. (ab)

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