Madrid, 11 luglio 2010: i colori della festa.

Le lezioni della Roja

La vittoria ai Mondiali conferma la buona salute dello sport spagnolo, proprio mentre il paese è in grandi difficoltà. Il quotidiano conservatore ABC considera il successo di Johannesburg l'occasione giusta per rafforzare l'unità nazionale con l'appoggio di tutta la Spagna.

Pubblicato il 12 Luglio 2010 alle 15:05
Madrid, 11 luglio 2010: i colori della festa.

La nazionale spagnola ha vinto ieri sera i Mondiali di calcio, battendo in finale l’Olanda: il più grande risultato mai raggiunto dal calcio spagnolo. Una vittoria che, al pari di altri trionfi non meno importanti, completa il successo del paese nei più importanti sport mondiali: dalla pallacanestro al tennis, dal ciclismo all’automobilismo e al motociclismo. Già da molto tempo non ci sono più aggettivi per descrivere un gruppo di sportivi che sono d'esempio per tutti, per i risultati ottenuti ma soprattutto per lo spirito di squadra. Da anni la nazionale di calcio mostra un gioco entusiasmante grazie a una oculata pianificazione, alla selezione dei talenti migliori, alla capacità di mettere le qualità individuali a servizio del bene comune e a dirigente capaci. Un grande impegno collettivo verso un obiettivo comune, che ieri sera è stato raggiunto in modo spettacolare, con la vittoria della Coppa del mondo.

Dopo l’iniziale sconfitta con la Svizzera, nel corso delle ultime settimane le vittorie della nazionale spagnola e la crescita del suo gioco sono state usate per fare un paragone tra la buona gestione della squadra di calcio e lo stato generale del paese. È un processo inevitabile: in un momento di crisi come quello attuale, il calcio porta una ventata di euforia e di autostima, specialmente tra le persone che non hanno molti motivi per gioire e che difficilmente ne avranno in futuro. A questo punto, però, è legittimo chiedersi come mai la Spagna non funzioni come la sua nazionale di calcio, e perché i valori della squadra non siano gli stessi del paese, della sua classe politica e della sua società civile. Da questi giudizi e da questi paragoni bisogna trarre un messaggio per i cittadini: un messaggio di solidarietà, che faccia capire l’importanza del lavoro di squadra, della sana ambizione e delle idee chiare. Un messaggio che può aiutare a risollevare la società spagnola.

Un paese con i leader sbagliati

La nazionale ci ha fatto vedere dove la Spagna può arrivare. Ma noi spagnoli dobbiamo essere disposti ad applicare al paese gli stessi criteri che sono alla base dei trionfi della Roja. Sarebbe bello se l'entusiasmo collettivo per la vittoria del mondiale diventasse uno stimolo sociale per superare le difficoltà contingenti, un motivo per pretendere che il nostro paese cominci a lavorare con lo stesso entusiasmo di questo gruppo di ragazzi: non solo i giocatori di calcio, ma anche Gasol, Nadal, Pedrosa, Alonso, Contador. Tutti atleti che stanno costringendo il mondo a guardare alla Spagna con ammirazione.

Il risultato raggiunto dalla nazionale di calcio ha strappato il velo che copriva il desiderio di esprimere qualcosa di elementare: l'orgoglio di essere spagnoli. Parliamoci chiaro, niente sarebbe più sbagliato che trasformare il sentimento di oggi in un nuovo nazionalismo spagnolo da opporre alle spinte indipendentiste presenti nel paese. Però non bisogna nemmeno lasciare che questo momento di unità nazionale sia dimenticato a partire da domani mattina, come se il rosso e il giallo fossero i colori della nazionale di calcio e non di tutta la nazione.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Ora è il momento di recuperare un patriottismo positivo e costruttivo, simbolo dell'unità nazionale e dell'identità spagnola. L'esplosione del sentimento di appartenenza al paese unito deve essere recepita dalla società come un valore in grado di arricchirla, in un momento in cui la Spagna ha bisogno di una base solida per una ripresa che non deve essere solo economica. È necessario che anche la classe politica, a destra come a sinistra, riconosca che se da domani la Spagna non si assumerà le sue responsabilità, se non saprà dare seguito a quest’ondata di allegria, di fiduciosa autostima, sarà anche perché non possiede la guida politica che meriterebbe. Abbiamo avuto bisogno di un mondiale di calcio per far emergere la nostra volontà di lottare contro le avversità, per scoprire un nuovo patriottismo capace di unirci. La nazionale di calcio ha insegnato a tutti gli spagnoli, alla nazione intera, che gli unici limiti sono quelli che è il paese stesso a porsi.

Opinioni

Un modello di società

Grazie all'apporto fondamentale di otto giocatori catalani, la squadra di calcio spagnola “ha dato un buon esempio di quella che il filosofo spagnolo Ortega ha definito una nazione: uno stimolante progetto di vita in comune” scrive su El Mundo il sociologo Ignacio García de Leániz. Secondo García de Leániz, infatti, la Roja - il nome con cui è conosciuta la nazionale di calcio spagnola - ha “dato prestigio inestimabile al marchio Spagna, in un momento particolarmente critico per il paese”, dando prova di “produttività, qualità e innovazione, tre dimensioni oggi del tutto assenti dalla nostra economia”. Quanto a Vicente del Bosque, il selezionatore della nazionale, secondo García de Leániz ha dato prova di “una leadership moderata, impartendo una vera lezione di saggezza”, e ha dimostrato di essere l’esatto contrario di quello che la Spagna è stata in questi ultimi anni, cioè “il trionfo dell’apparire sull’essere: fattore che è la causa della profonda crisi economica, sociale e istituzionale di cui tutti siamo vittime”.

Categorie
Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento