La Romania dietro la lavagna

Impantanata nelle polemiche interne sull'agenzia nazionale per la lotta alla corruzione, Bucarest è anche nel mirino di Bruxelles. Secondo la stampa ormai i romeni sono considerati peggio dei bulgari, l'altro "cattivo scolaro" dell'Ue. 

Pubblicato il 21 Luglio 2010 alle 15:33

Nel rapporto sulla giustizia in Romania e Bulgaria pubblicato il 20 luglio la Commissione europea elogia i progressi dei bulgari e punta invece l'indice contro Bucarest. Bruxelles critica in particolare il senato romeno, colpevole di avere "mutilato la legge sull'Agenzia nazionale per l'integrità (Ani)". Il mese scorso i senatori hanno infatti limitato le competenze dell'Agenzia, fino a quel momento incaricata di verificare la dichiarazione dei redditi degli alti funzionari romeni e in caso di necessità rivolgersi al tribunale.

Alla commissione non piace niente della sceneggiata di Bucarest: né il fatto che la corte costituzionale invalidato la prima legge che regolamentava il funzionamento dell'Ani, né che le legge votata in giugno abbia di fatto trasformato l'Agenzia in una inutile marionetta, privandola della maggior parte dei poteri. Oltretutto, la Commissione ha sottolineato con preoccupazione che molti parlamentari ed ex parlamentari romeni accusati di corruzione non sono ancora comparsi davanti al giudice o sono avvantaggiati da processi troppo lunghi.

"L'Ani non ha corrispettivi negli altri stati membri. Ciononostante la riduzione delle sue competenze ha generato una reazione dura da parte della Commissione", scrive Adevarul. "Se gli altri stati hanno meno corruzione senza l'Ani, perchè l'Unione europea si accanisce così tanto?". La corte costituzionale è stata nuovamente interpellata a proposito dell'Ani, stavolta dal il presidente Traian Basescu in persona, e il quotidiano nota che "se in Romania si ruba con le carte in regola è evidentemente difficile trovare una traccia di corruzione". "Qual è il vero centro della corruzione in Romania?", si chiede Adevarul. "Negli ultimi 20 anni si è sviluppato nel paese un sistema che l'ha trasformata un fenomeno legale".

Nondimeno, riporta Gândul, "Traian Basescu è andato su tutte le furie alle accuse che la Romania non abbia rispettato gli impegni presi con l'Unione europea". "È inammissibile", ha tuonato il presidente. Per provare la propria buona volontà Basescu ha deciso di riconvocare il parlamento il primo agosto per adottare d'urgenza una nuova legge sull'Ani. Allo stesso tempo, prosegue Gândul, il presidente ha promesso di stilare un controrapporto che sarà inviato a tutti gli stati membri dell'Unione. "Ho già informato il presidente Barroso", ha confermato Basescu, che vuole capire se la Commissione "ha intenzione di interferire con l'adesione della Romania allo spazio Shengen [prevista per il 2011]", come lascia intuire "l'estensione del rapporto su altri argomenti, come ad esmpio le acquisizioni pubbliche".

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"Sta di fatto che la Romania è ancora una volta l'ultima ruota del carro, dietro alla Bulgaria", conclude Jurnalul national. "Le valutazioni del 20 luglio non potevano mostrare un atteggiamento più diverso nei confronti dei due paesi. Anche per quanto riguarda il crimine organizzato, uno dei più grandi problemi di Sofia, la commissione sottolinea i passi avanti compiuti, nonostante i processi vadano a passo di lumaca".

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