I fiocchi di neve volteggiano nella luce dei lampioni. Il selciato della stazione brilla sotto il bianco manto invernale. I pochi viaggiatori scesi dal Tgv qui a Sedan si allontanano a passi veloci. E un silenzio quasi solenne cala su questo posto. Per parecchi minuti non vedremo anima viva. Né automobili, né autobus, né taxi.
La città non è mai stata altrettanto calma. Durante la guerra del 1870-1871, le truppe di Bismarck presero per la prima volta d’assalto il forte di Sedan: rifugiatosi nel Palazzo dei Principi, l’imperatore Napoleone III fece issare la bandiera bianca. Fino al 1918 il 2 settembre i tedeschi hanno festeggiato il “Sedantag”, la giornata di Sedan. […]
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Opinione
“Un groviglio unico al mondo”
“Non si può fare niente senza la Germania”, constata l’editoriale di Libération del 22 gennaio, anniversario del trattato dell’Eliseo. “È una verità dura da accettare, se vista dal nostro piccolo teatro esagonale, ma è innegabile: cinquant’anni dopo la firma del trattato dell’Eliseo la Francia non può fare quasi niente senza prima mettersi d’accordo con il suo potente partner germanico”.
Il quotidiano elogia questa relazione unica:
Nessun altro paese al mondo è riuscito a creare con un grande stato vicino un groviglio così sofisticato di relazioni economiche, commerciali, finanziarie, politiche e persino culturali, dense e appassionate.
Evocando l’impegno militare francese in Mali, Libération sottolinea però la reticenza della Germania “all’idea di assumersi le responsabilità internazionali che la sua forza implica”:
Da quando de Gaulle e Adenauer hanno posto le basi dell’amicizia è stato fatto tutto e di più, salvo che in un ambito: la politica di sicurezza. Il generale aveva dichiarato che se le due sponde del Reno non hanno niente da dirsi in materia di difesa rischiano un giorno di non poter avere alcuno scambio. Il trattato dell’Eliseo non è invecchiato, ma la Germania deve ancora fare tanta strada.