Nella stazione centrale di Amsterdam il giorno del viaggio inaugurale del Fyra, il 9 dicembre 2012

Un fiasco ad alta velocità

A sei settimane dal lancio, il treno Fyra tra Amsterdam e Bruxelles è stato sospeso per una lunga serie di problemi. Un fallimento spettacolare che imbarazza i due paesi.

Pubblicato il 22 Gennaio 2013 alle 16:18
Nella stazione centrale di Amsterdam il giorno del viaggio inaugurale del Fyra, il 9 dicembre 2012

Ammettendo di “averne piene le scatole”, Marc Descheemaecker - responsabile dell’azienda belga dei trasporti ferroviari Nmbs – ha dato voce all’opinione di molti viaggiatori del treno Fyra ad alta velocità. Il presidente di Nmbs ha espresso tutta la sua rabbia il 21 gennaio durante il programma televisivo De zevende dag, su Vrt. Il treno Fyra, che avrebbe dovuto collegare Amsterdam e Bruxelles, è un autentico fiasco: la puntualità è sempre stata scarsa (vedi sotto), dallo scorso fine settimana le corse del treno sono state cancellate e così potrebbero rimanere per parecchi mesi a venire.

Le cause sono molteplici: vanno da un cigno sui binari a danni nelle infrastrutture a Rotterdam. Si parla spesso anche di problemi di natura informatica e delle comunicazioni, che hanno fatto ritardare i treni o li hanno fatti arrestare nel tragitto tra due stazioni per periodi indefiniti di tempo. Pare che adesso vi siano anche serie preoccupazioni legate a problemi tecnici con i materiali rotabili V250. Sembra infatti che questi treni non siano in grado di affrontare accumuli di ghiaccio: sui binari sono stati trovati frammenti di carrozzeria e una griglia di protezione. Non stupisce di conseguenza che il dipartimento della sicurezza delle ferrovie belghe il 18 gennaio ne abbia vietato la circolazione.
Il dito adesso è puntato contro l’azienda che lo ha prodotto, l’italiana Ansaldo Breda, che ha presentato le sue frettolose scuse. Resta però da capire perché Ns-Hispeed e Nmbs abbiano optato per questo fornitore e non per un più stimato produttore europeo come Siemens, Alstom o Bombardier. Si tratta forse di un classico esempio di scarsa lungimiranza economica?

Secondo una lettera spedita alla Camera bassa del parlamento olandese il 22 gennaio, Wilma Mansveld, segretario di stato olandese (ministero delle infrastrutture, Partito laburista), si sarebbe impegnata a fornire un sistema alternativo di collegamento ferroviario. Pare che anche la pazienza di cui lei stessa ha dato prova nei confronti dei vari inconvenienti di Fyra si stia ormai esaurendo. Ricorrerà ai poteri di cui dispone per far sì che i gestori dei trasporti rispettino gli accordi firmati quando hanno ricevuto l’appalto, o siano costretti a farne di nuovi.

In effetti è il minimo che Mansveld possa fare, oltre a esigere che Ns e Nmbs conducano indagini approfondite sulle cause di questo flop. Ciò significa anche riaprire le trattative tra Belgio e Paesi Bassi sui collegamenti ferroviari ad alta velocità. In gioco c’è il futuro stesso di Fyra.

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I passeggeri delle ferrovie possono soltanto sperare di avere prima o poi un orario credibile. Dopo tutto, l’affidabilità deve avere sempre la precedenza su qualsiasi altra promessa dell’alta velocità.

Analisi

Fallimento annunciato

Dal mese di dicembre Le Monde denuncia “la maledizione del treno Belenux, che ha colpito pochi giorni dopo il lancio il Fyra. Successore dell’accelerato che per 55 anni ha collegato in tre ore Bruxelles e Amsterdam (210 chilometri), Fyra “è gestito da Ns Highspeed – una joint venture tra le ferrovie olandesi e Klm – e dalla Società nazionale delle ferrovie belghe (Sncb)”, spiega il quotidiano, che elenca i problemi che hanno flagellato il treno fin dal primo giorno: ritardi, cancellazioni, avarie. Insomma ce n’è abbastanza per alimentare la sensazione di essere alle prese con

una catastrofe industriale che preoccupa molto i viaggiatori belgi, soprattutto considerando che la soppressione del treno Benelux – una mini-rivoluzione su cui naturalmente non hanno potuto esprimere il loro parere – ha provocato un forte aumento dei prezzi. 
La Libre Belgique analizza le “ragioni del fiasco, un monumentale flop internazionale”. 
Il progetto Fyra è nato nel 1996. All’epoca c'era la volontà da parte delle ferrovie belghe e olandesi di fare concorrenza al Thalys sulla linea Bruxelles-Amsterdam. L’idea era quella di creare una sorta di Tgv low cost, con meno comfort (e senza un bar) ma con tariffe sensibilmente ridotte. Si tratta di una tendenza diffusa a livello europeo: anche la Sncf vuole realizzare l’alta velocità low cost. […] Fyra voleva essere accessibile: dunque il prezzo del materiale rotabile proposto è stato indubbiamente uno dei fattori chiave per il progetto. Nel 2003 l’italiana AnsaldoBreda è stata preferita ad altre sette compagnie per sviluppare i Fyra. […] L’azienda però aveva poca esperienza nello sviluppo di treni ad alta velocità, quanto meno fuori dalle frontiere italiane. 
Secondo il giornale, comunque, il fallimento non ha soltanto motivazioni tecniche: 
Secondo alcuni la società belga sarebbe entrata con i piedi di piombo nel progetto Fyra, spinta dalla società olandese e dalle politiche nei due paesi. “C’era un’enorme pressione politica – spiega il deputato verde Ronny Balcaen – avevano costruito una linea ad alta velocità e bisognava farci viaggiare i treni”. 

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