Frank Stronach a Vienna, settembre 2012

Frank Stronach, il grande semplificatore

Il miliardario ottantenne emigrato in Canada è tornato in patria per fondare un partito e sfidare la politica tradizionale. Gli scandali che hanno colpito i suoi avversari potrebbero catapultarlo oltre il dieci per cento.

Pubblicato il 1 Marzo 2013 alle 12:28
Frank Stronach a Vienna, settembre 2012

L'anziano signore sembra solo in mezzo a tutta questa gente. Centinaia di persone si sono riunite al Bärenwirt, un cantante di nome Otto Normalverbraucher [l'equivalente tedesco di Pinco Pallino] canta sul palco "Steirer men are very good" [Gli uomini della Stiria sono in gamba], la folla applaude con entusiasmo. Quattro ragazze agitano piccole bandiere rosso-bianco-rosse, i colori del nuovo partito. Stranamente si tratta di ragazze brune, perché Frank Stronach, 80 primavere, nato in Stiria, si circonda di solito solo di donne bionde.

Lui è seduto davanti al palco, i suoi collaboratori si tengono a rispettosa distanza. Lo sguardo sul piatto, batte sul tavolo una piccola bandiera al ritmo della musica - come se fosse invitato a una festa di qualcuno che non conosce. Quando sale sul palco un silenzio rispettoso scende nella sala. La maggioranza del pubblico ha visto il capo del partito Team Stronach per l'Austria, principale candidato alle elezioni della Bassa Austria di domenica 3 marzo, solo in televisione, dove imbarazza regolarmente i giornalisti più preparati con lunghi discorsi senza capo né coda.

In compenso Stronach non partecipa ai dibattiti organizzati all'avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del parlamento regionale della Bassa Austria e della Carinzia, perché ritiene che sia solo fiato sprecato. La verità è che Stronach non sa discutere, e che ascoltare dei pareri diversi dal suo lo irrita moltissimo. È stato per troppo tempo un capo per essere oggi il semplice membro di una squadra, indipendentemente dal nome del suo partito.

Sono solo nove mesi che Stronach ha deciso di sconvolgere la politica austriaca. Quest'uomo passa diversi mesi all'anno nel suo paese adottivo, il Canada, dove è immigrato da giovane e ha fondato l'impresa di componenti automobilistici Magna. Diventato miliardario, ha voltato le spalle a Magna e "vuole servire l'Austria".

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La sua ricchezza personale lo aiuta. Alle manifestazioni organizzate per la sua campagna elettorale il pubblico riceve gratuitamente da mangiare e da bere. Stronach racconta aneddoti sulla sua vita, parla della fame, del suo primo ritorno nel paese in una bella macchina, del fatto di essere oggi così importante da potersi permettere di rifiutare un invito della regina d'Inghilterra. Il suo tedesco ha un forte accento inglese, ma è ancora comprensibile. Stronach presenta la sua storia di self-made man dagli inizi come operaio in Stiria e lavapiatti in Canada fino alla sua vita da milionario.

Ma quando vuole parlare di politica, il suo tedesco diventa esitante e fa spesso ricorso a termini generici. Ma non importa, il pubblico non ci fa caso, ha sentito quello che voleva sentire: valori, rispetto, lavoro, successo, tutti possono farcela, i grandi partiti dovrebbero essere privati del loro potere, il sistema indebolisce i meno ricchi e non li protegge. E per finire ancora una canzone: "Hand in Hand" [mano nella mano]. In ultima analisi non si è parlato di politica. In due ore Stronach ha ricordato almeno quattro volte l'ammontare della somma di denaro che devolve; ha spiegato fino a che punto è un uomo in gamba, in particolare con i suoi operai, al contrario di "quelli là in alto". Per costruire il suo pantheon ha bisogno solo di se stesso.

Ma per quanto Stronach non abbia un programma chiaro, il suo partito rappresenta comunque una seria minaccia per i grandi partiti austriaci di destra, l'Övp e l'Fpö, perché attira i loro elettori. Da quando nel 2012 ha cominciato ad assumere il loro staff e ha costituito in poco tempo un gruppo al Consiglio nazionale, la classe politica è sempre più preoccupata. I sondaggi gli danno il 10 per cento dei voti. E a livello nazionale e regionale il suo partito mette in pericolo il tradizionale equilibrio fra l'Övp e l'Spö [centrosinistra].

Anno elettorale

Con le elezioni della Bassa Austria e della Carinzia del 3 marzo si aprirà in Austria un anno di grandi appuntamenti elettorali. Infatti seguiranno altre elezioni regionali, e poi in autunno ci saranno le elezioni politiche. A Vienna il governo di coalizione funziona bene. I dati economici sono ottimi, eppure l'immagine del governo rimane mediocre. Gli elettori sono stufi di questa situazione. In seguito ai numerosi scandali di corruzione degli ultimi mesi i Verdi sembrano sempre più puliti, ma molti elettori conservatori non voteranno mai il loro programma. Mentre il partito populista di destra dell'Fpö non riesce a sbarazzarsi dello sgradevole ricordo di Jörg Haider.

Stronach è un cittadino canadese, ha messo la sua fortuna in Svizzera e deve regolarmente lasciare il territorio austriaco per ragioni fiscali. Ma che importa? A pochi giorni da importanti votazioni regionali, a sei mesi dalle legislative, non ha ancora un programma che vada oltre le sue tre parole preferite: "verità, trasparenza, equità", e allora?

In un certo senso il programma di Stronach è la sua stessa persona: semplificare il sistema fiscale, limitare il nepotismo, ridurre la pubblica amministrazione, limitare l'influenza di Bruxelles e dare più potere a chi, come lui, ha dimostrato di sapere far fruttare i soldi. Perché quello che funziona in economica funziona anche in politica. Così dice lui.

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