Pieno al nero, fisco al secco

La crisi ha colpito duramente i lituani, che devono arrangiarsi ricorrendo sempre più spesso al contrabbando. Ma la perdita di entrate rischia di svuotare le casse dello stato.

Pubblicato il 29 Settembre 2010 alle 14:28

Acquistare gasolio direttamente dagli autotrasportatori bielorussi che sostano nelle piazzole attorno a Vilnius è piuttosto facile. Ma la mia automobile va a benzina, per cui devo cercare un venditore di carburante su internet.

I tre quarti offrono gasolio. Non è difficile capire perché: il gasolio arriva in grandi quantità nei camion cisterna. La benzina, invece, è trasportata in bidoni nascosti nelle automobili o a bordo di minibus. Dopo parecchie telefonate scopro che in questo momento la benzina è merce molto rara, ma alla fine riesco a fissare un appuntamento.

“Sai dove si trova il mio garage?” mi chiede. Dalla sua domanda deduco che la maggior parte degli acquirenti della benzina importata di contrabbando sono clienti fidati e fissi, mentre i clienti occasionali come me sono piuttosto rari. I contrabbandieri li evitano, nel timore che si tratti di poliziotti o ispettori del fisco sotto copertura.

Accanto a un garage mi aspetta una Volkswagen blu. Accanto al conducente c’è un cane dall’aria cattiva. Servirà a sventare le imboscate? “Quanta ne vuole?”, mi chiede. Per iniziare mi bastano 40 litri. Da dove proviene questa benzina? É di buona qualità? Non sarà per caso benzina a 92 ottani? Sparo domande a raffica, ma il giovane si limita a rispondere con voce pacata: “Nessuno se ne è mai lamentato. Acquisto da persone fidate. Questa è benzina bielorussa, a 95 ottani”.

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Speravo di intravedere dietro la porta del suo garage una piccola stazione di servizio abusiva, grandi taniche piene di carburante impilate fino al soffitto. Invece il locale è quasi vuoto. Ci sono alcuni bidoni, una pompa elettrica, un tubo. Il tipo mi spiega che non tiene mai grandi quantità di benzina, perché se gli ispettori lo beccassero potrebbe sempre dire che quella è per uso personale.

Gli chiedo quanto gli devo, e mi risponde 3,40 litas (un euro) al litro. Quel giorno a Vilnius la benzina 95 alla pompa si vende a 4,11 litas. Ciò significa che quei 40 litri mi sarebbero costati 28,4 litas di più. Se venissi ogni settimana a fare il pieno in questo garage risparmierei 114 litas al mese, e alla fine dell’anno mi ritroverei 1.370 litas in più nel portafoglio.

Un cliente in più, uno studente in meno

Come incide sulle casse dello stato il mercato nero della benzina? Per ogni litro venduto lo stato incassa circa 2,2 litas. Facendo il pieno con benzina di contrabbando, dunque, sottraggo allo stato 88 litas, e se lo facessi per un anno intero causerei una perdita di 4.500 litas.

E il gasolio? Il prezzo di un litro importato di contrabbando è di 2,40 litas, mentre alla pompa si vende a 3,56. Supponiamo che un automobilista consumi circa 700 litri l’anno. Il corrispondente locale dell’iva e le accise (imposte indirette sui consumi) incidono per il 44 per cento sul prezzo. Di conseguenza il mancato guadagno per lo stato ammonterebbe a 1.100 litas, esattamente quanto costa al paese l’istruzione di uno scolaro per un anno.

In Lituania, il contrabbando delle sigarette ha dimensioni ancora più importanti di quello dei carburanti. Chi vende sigarette al mercato nero, però, è ancora più prudente. Dopo qualche indagine vengo a sapere che è possibile acquistare sigarette in un edificio del quartiere Naujamiescio di Vilnius.

La vendita si svolge direttamente da una finestra al piano terra di un palazzo di via Algirdo. Se si avvicinano individui sospetti, i bambini del quartiere avvisano immediatamente il contrabbandiere. “Devi bussare al vetro”, mi dice all’orecchio un acquirente regolare. Senza una parola passa 3,30 litas al venditore che si è affacciato, e in cambio riceve un pacchetto di Saint George. Subito dopo la finestra si richiude.

In negozio lo stesso pacchetto di sigarette costa 6,40 litas. Accise e iva costituiscono fino all’85 per cento del prezzo della marca meno cara. In questo caso lo stato lituano ha perso 5,44 litas. Secondo un recente sondaggio del grossista di tabacchi Jti Marketing and Sale, il 62 per cento dei fumatori si rifornisce al mercato nero. Di conseguenza, lo stato perde ogni anno qualcosa come 550 milioni di litas. (traduzione di Anna Bissanti)

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