Marwa al-Sherbini, assassinata il primo luglio 2009 a Dresda

Un crimine razzista, un silenzio pesante

Il primo luglio una giovane egiziana è stato uccisa in un'aula di tribunale di Dresda, da un uomo che l'aveva precedentemente insultata. L'omicidio ha scioccato l'Egitto ma in Germania le reazioni sono state modeste, si rammarica per la Tageszeitung.

Pubblicato il 9 Luglio 2009 alle 16:46
Marwa al-Sherbini, assassinata il primo luglio 2009 a Dresda

Marwa al-Sherbini è stata la prima vittima dell'islamofobia in Germania? Il primo luglio questa egiziana è stata accoltellata a morte nell'aula di un tribunale di Dresda da Axel W., un uomo che le aveva dato della terrorista islamica, per via del velo, e il cui caso era allora in corso di giudizio.

C'è voluta quasi una settimana prima che il governo tedesco condannasse ufficialmente questo episodio e mostrasse il suo rincrescimento. Bisogna accettare di essere rimproverati per aver atteso l'indignazione provocata da questa vicenda in Egitto e in altri media stranieri prima di reagire. Le autorità sarebbero rimaste così in silenzio se un ebreo fosse stato accoltellato in un tribunale tedesco dopo essere stato insultato da un antisemita? Axel W. è magari un caso isolato, ma non sarà stato contaminato dal crescente sentimento antimusulmano in Germania?

Quando c'è un attentato che vede coinvolto un fanatico musulmano, i dirigenti politici tedeschi non fanno che chiedere alla comunità musulmana di prendere le distanze da questo individuo, per evitare ogni rischio di amalgama. Al momento i tedeschi sono unanimemente sospettati di islamofobia, almeno in Egitto.

Dove si nascondevano la scorsa settimana tutti quelli che adesso condannano l'incidente di Dresda? Erano tutti introvabili. A eccezione di un uomo. “Non c'è bisogno di essere musulmani per insorgere contro l'islamofobia, non più di quanto non ci sia bisogno di essere ebrei per lottare contro l'antisemitismo”, ha dichiarato Stephan Kramer, segretario del Consiglio centrale degli ebrei di Germania. Lo ringraziamo qui per le sue parole chiare e prive di ogni ambiguità. La scorsa settimana i responsabili politici tedeschi hanno ignorato con arroganza questo messaggio eppure chiaro.

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I FATTI

Una morte che ha fatto discutere

Marwa al-Sherbini è stata assassinata il primo luglio nel tribunale di Dresda, capoluogo della Sassonia, in Germania. L'egiziana con il velo è stata accoltellata da un giovane tedesco di origine russa, contro il quale la donna era andata a testimoniare perché nell'agosto 2008 ne era stata ingiuriata in un'area giochi per i bambini.

Stando al quotidiano Tagesspiegel, prima dell'aggressione Alex W. ha rivendicato apertamente le sue simpatie per il partito di estrema destra Npd. “Che diritto avete di stare in Germania? Voi qui non c'entrate niente. Tutto questo finirà quando l'Npd prenderà il potere. Io l'ho votato”, avrebbe dichiarato prima di scagliarsi contro la donna incinta e pugnalarla con 18 coltellate. Da allora la Germania s'interroga sul sottofondo di questo dramma. L'Npd tenta di mobilitare i tedeschi di origine russa, anche se molti neonazisti considerano i “rimpatriati” (Aussiedler) degli immigrati e di conseguenza li rifiutano.

Il Consiglio di coordinamento dei musulmani reclama una condanna chiara da parte della classe politica tedesca, considerando che l'odio contro musulmani e stranieri sarebbe responsabile della morte dell'egiziana. In una dichiarazione, il Consiglio traccia un legame con la polemica sul velo. Da quando è stata presa la decisione di vietare il velo nel servizio pubblico, si moltiplicherebbero i siti internet con inviti all'odio e diffamazioni, facendo di Marwa “la vittima più tragica delle umiliazioni, i sospetti e le discriminazioni che subiscono le nostre sorelle”. In Egitto la stampa presenta la donna come “la martire del velo”. “La Germania è il nemico di Dio”, hanno scandito i manifestanti davanti all'ambasciata tedesca del Cairo.

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