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Sole, mare, alcol

Ogni anno decine di migliaia di diplomati tedeschi partono per festeggiare la fine della scuola sulle spiagge dell'Europa meridionale. Una manna e una maledizione per le città che ospitano questi soggiorni iperalcolici. Reportage dalla Costa Brava spagnola.

Pubblicato il 20 Luglio 2009 alle 16:48
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Di notte il cielo di Lloret de Mar, sulla Costa Brava, brilla di neon rossi e blu. Ma all'alba, una volta spente le luci del Magic Park, dell'Hollywood e degli altri bar e discoteche, la città riprende il suo colore naturale grigio–cemento. I giovani studenti scivolano nei loro letti d'albergo. Olli, l'animatore, comincia il programma solo alle due del pomeriggio: appuntamento da Dr Döner dove aspettano le botti per la serata a base di sangria.

In queste ultime settimane i ragazzi hanno sentito dai professori quello che tutti i professori dicono quando salutano definitivamente i loro studenti: voi siete la futura élite della nazione. Ma gli studenti che vanno a Lloret de Mar, sulla costa spagnola del Mediterraneo, rimandano a un altro momento il loro ingresso nell'élite preferendo comprare in anticipo litri di alcol all'albergo prima della loro partenza, perché costa meno caro che pagare le bottiglie una alla volta. Così circa 35mila studenti diplomati si ammucchiano nei pullman in direzione della Costa Brava: sono i futuri ingegneri, dentisti, poliziotti federali e così via.

La vita di Lloret è semplice. Sole, spiaggia, discoteche e fiumi di alcol. Supermercato gigante per cinque o sei settimane estive, la città esiste solo per far dimenticare l'angoscia della vita dopo l'esame di maturità. A Lloret Olli ha il compito di far scomparire questa angoscia. Ha 33 anni e coordina due dozzine di animatori per conto di Abi4Life, un'impresa che propone viaggi per giovani studenti. Quando i pullman ondeggiano a causa dell'eccitazione di migliaia di ragazzi che arrivano da Berlino, da Colonia o da Laubach, entra per augurare loro il benvenuto e grida loro la sua concezione di vacanza riuscita: "Qui non dobbiamo far festa, dobbiamo scalare!" Scalare è la parola preferita da Olli e qui è sinonimo di perdita di controllo, è la parola dell'estate, lo scopo di queste vacanze di sette giorni tutto compreso in un albergo a tre o quattro stelle.

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Questi pullman non vanno solo in Spagna, ma anche in Italia, in Croazia, in Ungheria e in Bulgaria. La loro destinazione sono delle enclavi riservate alla festa, che funzionano come a Lloret de Mar, dove giovani di 18 anni completamente ubriachi possono sporcare o distruggere la città senza vergogna perché è fatta di cemento e quindi facile da lavare, e così economica che il suo arredo urbano si sostituisce con poca spesa. Da un punto di vista economico Lloret, con i suoi 38mila abitanti, 199 ristoranti, 93 alberghi e 42 discoteche, deve ringraziare i suoi giovani visitatori. Tuttavia da qualche tempo alcuni politici locali si preoccupano dell'immagine che danno della loro città questi turisti "amanti dell'alcol" provenienti dalla Germania, dalla Francia, dalla Russia, dall'Inghilterra, dall'Olanda e dall'Italia. Lloret è stufa di feste. La sera poliziotti armati di manganelli percorrono il viale Just Marles dove le discoteche si susseguono per chilometri. Ma gli agenti non possono evitare le tragedie. Così in maggio uno studente di 20 originario di Osnabrück è caduto in un burrone, dopo una serata in discoteca. Il suo corpo è stato ritrovato da un escursionista solo una settimana dopo. "Se si guardano le promesse degli organizzatori di viaggi, si può pensare che si tratti solo di sesso e di alcol. I giovani credono di avere il diritto di poter fare quello che vogliono", si rammarica il capo della polizia della città.

Nel tardo pomeriggio l'intero liceo di Mittweida è in spiaggia, vicino alla rete di pallavolo, circondato da lattine di birra. Trecento metri più lontano, è il liceo di Syke che si rimette dalla sbornia della sera prima accanto ai bidoni della spazzatura. Alle nove e mezzo gli organizzatori riuniscono i ragazzi nel loro albergo e si dirigono verso la discoteca Aztek per quelle che Olli definisce le rivolte Tequila – gli animatori versano l'alcol direttamente nella bocca dei ragazzi. Di fronte alla discoteca si trova Graham. Quest'uomo piccolo e sovrappeso ha 53 anni e dirige l'Aztek. Originario dell'Inghilterra, è arrivato a Lloret negli anni Settanta e ha fatto in modo che la piccola città balneare del Mediterraneo diventasse un sinonimo di baldoria per i giovani. Graham è convinto che Lloret continuerà a fare festa – e non importa quello che dicono il capo della polizia e il sindaco, non importa il numero di decreti che verranno decisi in futuro. Lloret vuole la tranquillità, Lloret vuole il denaro. Così gli eccessi potrebbero non finire mai.

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