"La politica potrebbe rappresentare l'ostacolo principale alla creazione di un colosso europeo dell'aeronautica e degli armamenti", scrive Il Foglio. Il 12 settembre Les Echos aveva rivelato i piani per la fusione tra il consorzio franco-tedesco Eads, proprietario tra l'altro del costruttore aeronautico Airbus, e la britannica Bae Systems. Il nuovo soggetto avrebbe le dimensioni necessarie a garantirne la sopravvivenza in un mercato internazionale sempre più affollato e "costituirebbe l'embrione privato dell'Europa della difesa", scrive Il Foglio, ma "sta incontrando una fredda accoglienza nelle capitali".
A Londra si levano voci sul rischio di mettere in discussione la 'special relationship' tra Regno Unito e Stati Uniti. [...] Per la Francia il timore maggiore è di perdere l'influenza su Eads e la sua filiale aeronautica Airbus. In caso di successo, Eads dovrebbe trasformarsi in un'impresa normale: fine delle presidenze doppie o a staffetta; stop ai consigli di amministrazione politicizzati; addio decisioni fondate più su interessi localistici che su logiche economiche. [Merkel] sembra esitare per il rischio di vedere spostarsi le attività legate all'aviazione civile di Eads in Francia e quelle della difesa nel Regno Unito. In gioco ci sono posti di lavoro e impianti tedeschi che, a un anno dalle elezioni, la cancelliera non può permettersi di perdere. [...] Nonostante i vantaggi geo-strategici della fusione – economie di scala, complementarità nelle specializzazioni e nei mercati di riferimento, rafforzamento della potenza commerciale – Berlino e Parigi continuano a tentennare.
Un altro esempio da manuale delle dinamiche osservate mille volte negli ultimi anni, e una buona occasione per testare la volontà politica di superarle in vista delle trattative per l'attesa "svolta federalista". Come andrà a finire?