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Un problemino di comunicazione

Pubblicato il 1 Dicembre 2010 alle 16:29

Non è certo una novità: le istituzioni europee, Comissione in testa, hanno seri problemi di comunicazione. I loro tentativi di far conoscere le loro attività, iniziative e traguardi raggiunti si risolvono il più delle volte in fallimenti, accompagnati dagli sfottò della stampa euroscettica, a cominciare da quella d'oltremanica. Talora ingiusti, spesso pertinenti e qualche volta volgari, gli attacchi all'Ue sono una delle cause principali del cattivo umore ai piani alti di palazzo Berlaymont.

"Preoccupato della propria immagine pubblica" come i suoi predecessori, il presidente della Commissione José Manuel Barroso "è convinto di non ricevere la pubblicità che meriterebbe", ha sottolineato recentemente la Frankfurter Allgemeine Zeitung in un'inchiesta sulla comunicazione della Commissione. "Sono anni che si lamenta degli articoli su di sé e la Commissione, troppo critici e negativi". "E quindi - prosegue il quotidiano tedesco - cosa c'è di meglio che assumere la direzione delle operazioni?"

"La commissaria svedese Margot Wallström aveva proposto la creazione di 'un'agenzia di stampa indipendente' dell'Ue e aveva investito milioni di euro in portali internet, spot pubblicitari e visite alle redazioni", ricorda il corrispondente della Faz da Bruxelles, Hendrik Kafsack. Tuttavia "niente di tutto ciò ha potuto modificare il tono degli articoli in favore di Barroso. Il presidente della Commissione ha così tirato fuori uno dei suoi assi nella manica: Viviane Reding".

La lussemburghese cara a Nicolas Sarkozy vuole dotare di un "gobbo" televisivo Barroso, i commissari e i portavoce, racconta Kafsack. Reding ha fornito al presidente della Commissione quattro autori per suoi discorsi, affiancandogli "una quindicina di specialisti di internet" incaricati di "far sì che la Commissione possa utilizzare in modo professionale piattaforme come Twitter e Facebook". Inoltre "una sorta di gruppo d'intervento rapido sarà incaricato di reagire immediatamente agli 'orrori' che circolano a proposito dell'Europa, soprattutto nei blog". È infine prevista la presenza di un pool di giornalisti, cameraman e fotografi che segua Barroso nei suoi spostamenti.

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Da qualche tempo il servizio audiovisivo della Commissione "mette a disposizione immagini e video che i giornali, le riviste e le emittenti televisive possono utilizzare gratuitamente", aggiunge la Faz. Secondo il quotidiano tedesco "circa 200 redazioni vi hanno già fatto ricorso", anche se "è inutile cercarvi commenti apertamente critici nei confronti della Commissione". Mescolando ciò che riguarda la comunicazione istituzionale e il finanziamento pubblico ai media indipendenti, il quotidiano cita l'emittente televisiva Euronews, in parte finanziata da Bruxelles, e la rete radiofonica Euranet, partner di Presseurop. Hendrik Kafsack pare invece essersi dimenticato del nostro sito.

Quanto al Parlamento europeo, che sta per esaminare il bilancio 2011 dell'Ue, secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung si preoccupa che la Commissione non utilizzi il bilancio destinato alle pubbliche relazioni nell'ambito della lotta di potere che oppone le istituzioni europee, che dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona cercano di guadagnare il maggior spazio possibile. Il giornale ricorda che il Parlamento "possiede anch'esso un'emittente, Europarltv, che molti considerano come un mero strumento di propaganda".

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