Nell'imponderabile mole di commenti prodotta dalla stampa francese sull'affaire Dsk, vale forse la pena segnalare l'intervento di Jean Quatremer di Libération, se non altro per l'inusuale lunghezza e ferocia del suo attacco frontale contro l'ex direttore del Fmi, i suoi non meglio identificati "amici" e quella parte del Partito socialista francese che ha "perso la battaglia morale" per aver gioito della sua scarcerazione.
"Un tipo che ha un rapporto sessuale con una cameriera a mezzogiorno in una suite di lusso prima di pranzare con sua figlia e prendere l'aereo per raggiungere la moglie (la citazione è di Sylvie Kauffmann di Le Monde) può candidarsi alla guida di un paese?", si chiede Quatremer. E perché no, di grazia? Va ormai di moda dire che l'Italia ha esportato il berlusconismo nel mondo, ma a quanto pare stiamo esportando anche uno dei tratti peggiori dell'antiberlusconismo: il prevalere del moralismo sulla valutazione delle qualità effettivamente necessarie allo svolgimento delle funzioni di un capo di stato.
E infatti, poche righe più tardi: "I socialisti si apprestano a sostenere senza esitazione un Berlusconi esagonale [l'Esagono essendo la Francia], gli stessi per cui non ci sono parole abbastanza dure per definire il leader italiano. Il paragone [che non a caso non era sfuggito neanche alle speculari follie di Giuliano Ferrara e Marco Travaglio] regge tanto più in quanto Dsk ha ostentato senza vergogna la sua fortuna", dato che dopo la scarcerazione ha pranzato in un ristorante di lusso e pagato un conto da 600 dollari. A proposito di paragoni, almeno il Berlusconi della "gauche truffe (tartufo)" non ci si è fatto accompagnare con un aereo di stato.