Festival

Pubblicato il 7 Ottobre 2011 alle 13:31

"Non leggono più i giornali". "Non sono più curiosi di scoprire cosa succede attorno a loro". "L'Europa non interessa a nessuno". I luoghi comuni a proposito degli europei (e dei giovani in particolare) abbondano.

Tuttavia all'inizio di ottobre migliaia di persone hanno preferito voltare le spalle agli ultimi scampoli d'estate e mettersi in coda sotto il sole per affollare sale conferenza più o meno buie (e ogni volta troppo piccole). Hanno scelto di ascoltare giornalisti, scrittori, disegnatori ed esperti. Hanno partecipato a conferenze sul debito, l'energia, l'Unione europea, la primavera araba, il pil, la crisi, l'Africa, il Nicaragua, le donne, le vignette satiriche, il giornalismo, lo sviluppo sostenibile, la disoccupazione… In poche parole, tutti gli argomenti d'attualità.

In 63mila hanno partecipato alla quinta edizione del festival di Internazionale a Ferrara. Alla prima edizione delle Tribune della stampa di Arcachon (Francia), oranizzate da Courrier international, erano oltre seimila, e più o meno lo stesso numero di persone ha assistito al festival di Dilema Veche di Alba Iulia (Romania). Per una pura coincidenza i tre eventi si sono svolti nello stesso fine settimana, in tre diversi angoli d'Europa. A organizzarli sono stati due dei co-fondatori di Presseurop e uno dei partner del progetto.

Le tre manifestazioni hanno permesso di stringere nuovi legami tra le testate organizzatrici e i lettori, che si considerano sempre più "una comunità", come ha spiegato il patron del festival di Alba Iulia, Mircea Vasilescu. L'Europa è stata al centro di molte discussioni, che si trattasse della crisi dell'euro o del ruolo dei media, dell'immigrazione o della satira. La presenza e le domande del pubblico in occasione delle tavole rotonde, delle rassegne stampa e altri dibattiti hanno testimoniato l'interesse (e l'inquietudine) della gente per il futuro del continente. Un incoraggiamento per i media e una sfida per i politici, stimolati a fornire risposte all'altezza delle aspettative. (traduzione di Andrea Sparacino)

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