Diplomazia invisibile

Pubblicato il 19 Febbraio 2010 alle 13:38

Da quando aspira ad assumere un ruolo diverso da quello di grande mercato unico, l'Unione si batte per avere un ruolo sulla scena internazionale. Il tanto atteso trattato di Lisbona avrebbe dovuto essere la soluzione. Ma i recenti problemi diplomatici con Libia e Israele hanno nuovamente provato che gli stati membri sono soli di fronte ai loro interlocutori e che l'Ue non esiste come soggetto diplomatico.

Tripoli ha chiuso le sue frontiere ai cittadini dell'area Schengen in ritorsione contro la Svizzera (che fa parte del'larea Schengen, ma non dell'UE), che aveva dichiarato persona non grata il leader libico Muammar Gheddafi e i suoi collaboratori, ultimo episodio di una crisi cominciata nel 2008 con l'arresto a Ginevra di uno dei figli del colonnello per maltrattamento dei suoi domestici. Da quando è di nuovo considerato un personaggio frequentabile, gli europei fanno la fila per visitare o ricevere Gheddafi, pronti a dire di sì a tutte le sue richieste. E oggi, invece di cogliere l'occasione per invertire il rapporto di forza nei suoi confronti, preferiscono lasciare Berna da sola.

La cosa è ancora più triste se si pensa che l'Europa si considera portabandiera di valori universali come i diritti dell'uomo, la parità fra uomo e donna e lo stato di diritto. Ma in realtà si dimostra incapace di alzare la voce quando questi valori sono minacciati.

I servizi segreti di Israele sono accusati di aver usato l'identità di undici cittadini dell'Unione per uccidere un leader di Hamas a Dubai. Gli stati interessati – Gran Bretagna, Irlanda, Francia e Germania – hanno chiesto spiegazioni alle autorità israeliane, che per ora non hanno ritenuto necessario rispondere. La cosa è ancora più seccante in quanto Israele, al contrario della Libia, è un prezioso alleato dell'Unione, per alcuni addirittura un possibile candidato all'adesione. Di fronte a tutto ciò Catherine Ashton, Alta rappresentante per gli affari esteri, ha pensato di prendere il telefono e chiamare Tel Aviv, almeno per esprimere il "vivo stupore" dell'Unione? Ovviamente no. Probabilmente starà ancora cercando Haiti sul mappamondo. (adr) Gian Paolo Accardo

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