Il cantiere infinito

Pubblicato il 29 Ottobre 2010 alle 12:29

Mano alle penne, c'è da ritoccare il trattato di Lisbona. Nella notte tra il 28 e il 29 ottobre i Ventisette hanno deciso di procedere a "un cambiamento limitato" del testo per permettere la creazione del Fondo monetario europeo, sostenuto dalla Germania dopo la crisi greca della primavera scorsa. Un emendamento sarà presentato a dicembre in occasione del prossimo vertice dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.

L'introduzione della sospensione del diritto di voto degli stati al Consiglio, chiesta da Berlino ma definita inaccettabile dal presidente della Commissione José Manuel Barroso, è stata invece rimandata a tempo indeterminato.

Osservatori e politici si preoccupano già delle conseguenze di questa iniziativa. Gli irlandesi, ai quali è stata forzata la mano per ratificare l'attuale trattato, vorranno votare di nuovo in un periodo in cui la crisi li ha resi ancora più diffidenti nei confronti di tutti i poteri? I cechi, il cui presidente Vacláv Klaus ha cercato di rinviare fino all'ultimo la ratifica del trattato di Lisbona, avranno voglia di ricominciare da capo? I francesi e gli olandesi, ai quali non è stato permesso di esprimersi sul testo che sostituiva la costituzione che avevano respinto, accetteranno che sia di nuovo rimaneggiato? Qualcuno potrebbe anche pensare di chiedere la stesura di un nuovo trattato.

I dirigenti europei hanno aperto un potenziale vaso di Pandora. Ma necessità fa virtù, e l'occasione di rendere permanenti i meccanismi di sostegno agli stati in difficoltà e alla zona euro non deve essere sprecata. La moneta unica è stata creata negli anni novanta senza prevedere le difficoltà economiche e di bilancio che l'Europa attraversa oggi. Il metodo comunitario, fatto di successi contingenti e pragmatici, ha chiaramente raggiunto i suoi limiti, ma di fronte all'emergenza e in mancanza di una revisione completa del progetto europeo e del suo funzionamento, oggi come oggi impensabile, rimane – parafrasando Churchill – la meno peggiore delle soluzioni. (traduzione di Andrea De Ritis)

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta
Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento