Mentre i ventisette non riescono a trovare una posizione comune sul riconoscimento dello stato palestinese, il Parlamento europeo ha deciso di aprire le frontiere dell'Unione ai prodotti agricoli palestinesi a partire dal gennaio 2012, riferisce La Vanguardia. Finora i prodotti palestinesi erano "sotto stretto controllo" delle autorità doganiere israeliane, spiega il quotidiano di Barcellona. Secondo i termini dell'accordo concluso con le autorità palestinesi "i prodotti agricoli e il pescato provenienti da Gaza e dalla Cisgiordania avranno accesso al mercato comunitario senza essere tassati e, per la maggior parte, senza quote limite". I produttori "saranno però obbligati a rispettare le regole europee sull'origine dei prodotti: l'Unione europea considera infatti i territori occupati come parte della Palestina e non di Israele". In questo modo "le imprese israeliane con sede nelle colonie non potranno più aggirare il sistema" e includere i loro prodotti nell'ambito delle quote dell'accordo commerciale tra Ue e Israele. Secondo La Vanguardia nel 2009 le esportazioni dalla Palestina all'Ue hanno raggiunto i 6,1 milioni di euro, mentre quelle in senso inverso hanno superato i 50 milioni di euro.
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