Il semaforo è verde. Il 29 settembre il parlamento tedesco ha approvato con 523 voti a favore e 85 contrari l'estensione del fondo di salvataggio per l'euro, a cui Berlino contribuirà con 211 miliardi di euro. Anche senza l'appoggio dell'opposizione, la coalizione di governo avrebbe comunque ottenuto la maggioranza.
"La ribellione contro la cancelliera è svanita senza fare rumore", scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung. "Il voto è stato un test per capire se Merkel riesce ancora a compattare la coalizione attorno a sé".
"Forse la cancelliera può contare sulla fiducia dei deputati, ma considerando la crisi ancora da risolvere il voto non è altro che una piccola riscossa", risponde la Süddeutsche Zeitung ricordando ai lettori che "nascondere i problemi con il denaro significa ripetere gli stessi errori del passato, privilegiando l'economia rispetto alla politica".
"Magari un giorno potremo accusare Angela Merkel di essersi sbagliata", aggiunge la Berliner Zeitung, "ma non potremo rimproverarle di aver preso una decisione alla bell'e meglio. La Germania può contare su una cancelliera che si permette di cambiare opinione pubblicamente. Ne è un esempio il voltafaccia sulla politica nucleare dopo la catastrofe di Fukushima. In quell'occasione Merkel è sembrata sincera al limite del sopportabile. La cancelliera è ormai diventata una provocazione costante per l'opposizione. È poco probabile che i cittadini comprendano la fortuna che hanno ad avere un capo che si permette di dubitare e li spinge a fare lo stesso".