La sentenza soddisfa la chiesa cattolica e preoccupa l'industria farmaceutica: "La Corte di giustizia europea ha proibito i brevetti [di farmaci ricavati] dalle cellule staminali umane", titola Die Presse. Il 18 ottobre i giudici di Lussemburgo, basandosi sul principio del "rispetto della persona umana", hanno deciso che i ricercatori che hanno lavorato distruggendo embrioni umani non potranno brevettare le loro scoperte. I paesi europei sono parecchio divisi sull'impiego di cellule staminali nella ricerca, e le diverse legislazioni spaziano tra il divieto totale (in Italia) e un approccio estremamente liberale (nel Regno Unito e in Svezia).
In Germania, paese d'origine del ricorso alla Corte di giustizia europea dopo l'esposto presentato da Greenpeace contro un ricercatore dell'Università di Bonn, la stampa è spaccata: il quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung approva il fatto che "gli interessi economici non siano stati posti al di sopra di tutto", mentre la Süddeutsche Zeitung parla di "eccesso di morale" e sottolinea che [in altre occasioni] gli stessi giudici si sono mostrati molto meno inclini a considerazioni morali per quanto riguarda il brevetto "di componenti per carri armati, pillole abortive e sperimentazione sugli animali".