"Bruxelles contro la memoria di internet", titola il quotidiano spagnolo Público, secondo cui a febbraio la Commissione europea rivedrà la direttiva del 1995 sulla protezione dei dati personali. La prima bozza della nuova direttiva "contiene un capitolo intero dedicato al diritto all'oblio". Público aggiunge che "le aziende temono le nuove norme […] per un motivo, al di là del diritto all'oblio: il potenziale economico". Si ricorda il caso di Facebook, che qualche giorno fa ha annunciato un cambiamento nel trattamento dei dati personali per adeguarsi alla legge in Irlanda, la sua sede europea.
Il piano della direttiva, centrato sull'eliminazione dei dati trasmessi in precedenza dall'utente, comprende anche "l'esercizio della libertà d'espressione", il "diritto di accesso" per l'utente ai propri dati usati dalle aziende in internet, la "possibilità di presentare un reclamo" o "di richiedere la modifica o la cancellazione" dei dati. Tuttavia, sottolinea Público, "esperti e giuristi concordano sul fatto che lo stesso strumento può servire sia a salvaguardare il diritto alla privacy che limitare la libertà di espressione in rete". Le imprese che non rispetteranno le nuove regole potrebbero pagare multe pari al 5 per cento del loro fatturato, precisa il quotidiano.