Rivolta a Bucarest: indignati o opportunisti?

Pubblicato il 16 Gennaio 2012 alle 12:38

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Una trentina di feriti e numerosi negozi saccheggiati: questo il bilancio della manifestazione svoltasi a Bucarest il 15 gennaio per chiedere le dimissioni del presidente Traian Băsescu, considerato responsabile del peggioramento del tenore di vita dei romeni. La manifestazione è degenerata quando ai dimostranti si sono aggiunti migliaia di hooligan delle squadre di calcio della capitale. Secondo Adevărul gli incidenti sono stati causati da "opportunisti", ovvero "i politici (dell'opposizione di sinistra) e i delinquenti", colpevoli di aver "speculato sull'obiettivo iniziale della manifestazione".

Dal 12 gennaio il malcontento dei romeni si è concentrato sul progetto di privatizzazione di diversi servizi sociali, tra cui lo Smurd (il servizio di ambulanze d'urgenza). La proposta è stata ritirata il 13 gennaio, ma le dimissioni del capo dello Smurd Raed Arafat hanno ravvivato la polemica. "Tuttavia la reazione sociale ci sarebbe stata in ogni caso", sottolinea Adevărul.

Otto romeni su dieci pensano che il paese stia andando nella direzione sbagliata, e che le misure d'austerity pretese dall'Fmi in cambio dell'aiuto finanziario debbano essere rifiutate. I romeni stanno prendendo la strada degli indignati statunitensi, europei o russi?

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Secondo l'editoriale di Gândul, "ciò che è accaduto domenica sera era inevitabile, ma resta inaccettabile".

Non voglio essere rappresentato da individui del genere, anche se non sopporto Băsescu. Il presidente non è stato votato dai turchi, dai russi o dagli americani. È stato eletto dai cittadini romeni. Deve andarsene democraticamente, in un processo in cui tutti possiamo partecipare senza lanciare pietre.

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