“Il sistema si sta decomponendo”: l’Espresso lancia l’allarme dopo che le elezioni comunali del 6 maggio hanno visto il crollo dei partiti vincitori delle ultime legislative, con i candidati di Pdl e Lega nord esclusi dai ballottaggi in molti dei comuni contesi. A trarne vantaggio non è stata però l’opposizione di centrosinistra: il voto di protesta è stato catalizzato soprattutto dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che ha superato il 10 per cento dei voti in diverse città.
Ex comico famoso per le sue polemiche e titolare di un seguitissimo blog, Grillo ha fondato il suo movimento nel 2009 sull’onda di una serie di comizi-spettacolo in cui denunciava i vizi della classe dirigente, ed è regolarmente etichettato come demagogo, antipolitico e populista. Secondo l’editoriale de l’Espresso,
come tutti i movimenti di protesta, il grillismo porta con sé un salutare vento di rinnovamento, ma interpreta anche lo spirito demagogico di chi sogna di abbattere Monti, il suo governo, le sue tasse e il suo rigore senza crescita.
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Gli fa eco il Corriere della Sera:
Certo, Grillo è un istrione che nelle sue torrenziali sfuriate titilla qua e là anche dei sentimenti qualunquisti e anti-partitici. [...] Ma i suoi programmi traboccano di proposte: dalla gestione dei rifiuti al rifiuto della vecchia ricetta del cemento, dalla trasparenza di ogni atto pubblico a un uso di Internet all'altezza di un Paese occidentale.