Diversi paesi europei, tra cui Repubblica Ceca, Spagna, Italia, Ungheria e Germania sono stati ripresi in un rapporto congiunto pubblicato il 17 marzo da Amnesty international e Omega research foundation. Questi paesi sono accusati di aver venduto a paesi terzi degli strumenti – schiacciapollici, manette elettriche, mazze chiodate – utilizzati per la tortura in almeno nove stati, tra cui Stati Uniti, Messico e Georgia, nonostante l'introduzione nel 2006 di una legge europea che lo proibisce. Euobserver nota che i paesi in causa avrebbe approfittato delle falle della legge, per esempio esportando separatamente i componenti degli strumenti o dando loro nomi ingannevoli per confondere le autorità di frontiera.
"Chi vuole ricorrere alla tortura troverà sempre i mezzi per farlo", commenta Zbyněk Petráček su Lidové noviny, sottolineando che gli strumenti in questione sono regolarmente utilizzati dalle forze dell'ordine dei paesi esportatori. La sottocommissione per i diritti dell'uomo del Parlamento europeo dovrebbe esaminare il 18 marzo i progressi nell'applicazione della legge in questione.