"La Slovacchia non vuole aiutare la Grecia", titola Sme. Prima di elargire la quota slovacca del prestito di 110 miliardi di euro deciso dall'Unione europea e dal Fondo monetario internazionale, il primo ministro Robert Fico pretende che Atene dimostri di essere grado di ridurre il proprio debito pubblico. "Considerata la difficile situazione politica è pressoché impossibile pensare a un accordo in seno al Parlamento", nota il quotidiano di Bratislava, facendo riferimento alle elezioni legislative slovacche in programma il 12 giugno. A meno di pressioni forti da parte degli alleati europei, gli 800 milioni di euro (1 per cento del Pil) che la Slovacchia dovrà versare nelle casse greche resteranno bloccati, in attesa della decisione del nuovo governo che uscirà dalle elezioni. La Slovacchia è l'ultimo paese a essere entrato nell'eurozona, nel 2009. Proprio su questo elemento si fonda la retorica secondo cui "Bratislava è costretta ad aiutare un paese più ricco", conclude Sme.
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