A Berlino è "l'inizio della fine per la coalizione nero-gialla", annuncia la Tageszeitung. Il 9 maggio i cristiano-democratici di Angela Merkel (Cdu) e gli alleati liberali dell'Fpd hanno subito una pesante sconfitta elettorale nel Nordreno-Westfalia, lo stato più popoloso del paese. In queste "elezioni generali in miniatura" né la Cdu né gli eterni rivali socialdemocratici (Spd) sono riusciti a ottenere la maggioranza, fermandosi rispettivamente al 34,6 per cento e al 34,5. I liberali hanno dimezzato i loro voti rispetto alle ultime elezioni legislative, fermandosi al 6,7 per cento. Il quotidiano di sinistra, ostile al governo della Merkel, ringrazia gli elettori renani. Per la cancelliera ora le cose si complicano parecchio. Insieme alla maggioranza conservatrice del Land sono infatti venuti a mancare i seggi necessari per la maggioranza alla seconda camera del parlamento federale. "Di fatto a Berlino ora c'è un governo multipartitico", scrive la Taz. Oltre alla politica regionale arrogante, la stampa tedesca individua le ragioni del crollo della Merkel nel disastro politico provocato dalle esitazioni della Germania nei confronti della crisi greca e nella politica fiscale del governo, rifiutata nettamente dagli elettori.
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