Yulia Tymoshenko resta in prigione

Pubblicato il 30 Agosto 2012 alle 12:51

La Corte Suprema di Kiev ha confermato la sentenza di primo grado contro l’ex prima ministra Yulia Tymoshenko, condannata lo scorso ottobre a sette anni di carcere e a pagare una multa da 150 milioni di euro per presunto abuso d’ufficio relativamente a un accordo sul gas siglato con la Russia nel 2009. “È la fine delle illusioni”, scrive la Gazeta Wyborcza, e la “prova definitiva” che le autorità di Kiev vogliono tenere Yulia Tymoshenko in prigione per i prossimi anni e in particolare durante le elezioni parlamentari del prossimo ottobre.

L’ex primo ministro non sarà graziata, né ci sarà alcun compromesso con le autorità attualmente al potere. Il governo ha anzi già dichiarato guerra all’opposizione, con tutto ciò che questo comporta per la stabilità del paese. Si legge ancora nel quotidiano di Varsavia:

La scena politica ucraina diventerà un duello all’ultimo sangue. I risultati sono già evidenti. I rapporti dell’Ucraina con il resto dell’Unione europea sono praticamente congelati. Non c’è da sperare che l’accordo di associazione che legherebbe il paese all’occidente venga ratificato e messo in atto a breve. Kiev si trova in bilico tra Russia ed Europa. L’Ucraina non si sta riformando e sta perdendo la sua posizione di leadership tra i paesi dell’ex Urss in termini di democrazia, pluralismo o libertà di stampa.

A Parigi Les Echos chiama ironicamente in causa l’inconsistente posizione dell’Europa:

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Nonostante alcuni fatti siano stati ormai chiariti, l’Ue sembrerebbe essere in possesso di elementi inconfutabili che provano l’innocenza dell’ex ‘principessa del gas’. Perché altrimenti parlare di ‘processo politico’, perché voltare le spalle al popolo ucraino che non desidera altro che aprirsi all’Europa e, magari, fare da tramite tra questa e la Russia sfruttando la delicata e strategica posizione geopolitica del paese?

Les Echos teme che l’Ue si impunti e ipotizza che

c’è da scommettere che l’inflessibilità della giustizia di Kiev indurrà la Corte europea dei diritti dell’uomo a tenere un po’ troppo in considerazione gli aspetti extragiudiziali della vicenda.

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!