“Così l’Europa rimarrà stabile!”. Questa è la parola d’ordine di Mario Draghi riferita da Die Zeit. In un intervento pubblicato dal settimanale tedesco, il presidente della Banca centrale europea vuole dimostrare come “la Bce possa aiutare la moneta a uscire dalla crisi”. Una presa di posizione da più parti interpretata come una risposta alle critiche espresse dal governo tedesco e soprattutto dalla Bundesbank contro la sua politica.
Pochi giorni dopo l’intervista rilasciata allo Spiegel dal presidente della Banca centrale tedesca, Jens Weidmann, che aveva definito una “droga” l’eventuale acquisto di obbligazioni emesse dai paesi più indebitati da parte della Bce, Mario Draghi assicura:
La Banca centrale europea farà tutto il necessario per mantenere i prezzi stabili. Rimarrà indipendente e si muoverà nell’ambito delle sue funzioni. È tuttavia necessario comprendere che il nostro mandato ci richiede a volte di andare oltre le ordinarie misure politico-monetarie. […] A volte possono essere necessarie misure straordinarie. È nostra responsabilità in quanto banca centrale della zona euro in generale prendere queste misure se necessario. Un rinnovamento dell’architettura della zona euro è auspicabile, perché solo così potranno essere garantite nel lungo periodo la prosperità e la stabilità della zona monetaria in generale e della Germania in particolare.
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Dal canto suo, “Merkel conferma il suo rifiuto a concedere una licenza bancaria al Mes”, il Meccanismo europeo di stabilità, scrive la Frankfurter Allgemeine Zeitung. A tale proposito, in un’intervista al Sole 24 Ore, il primo ministro italiano Mario Monti ha messo in guardia la cancelliera tedesca contro il rischio di “autogol” se dovesse davvero rifiutare la licenza bancaria e l’acquisto di titoli di stato dei paesi in crisi. Una dichiarazione ritenuta “provocatoria” dal quotidiano tedesco.
Die Welt si chiede perché Angela Merkel dovrebbe cambiare idea. Il quotidiano conservatore osserva che “le misure anti-crisi di Merkel iniziano a dare frutti”. Secondo uno studio della Camera di Commercio tedesca, infatti, Portogallo, Spagna, Italia e Grecia “sono riuscite ad aumentare le esportazioni e i loro deficit commerciali si sono nettamente ridotti”.