Presidenza Ue

Realismo e basso profilo

Pubblicato il 30 Giugno 2010 alle 13:37

È un Belgio in servizio comandato quello che il primo luglio prende il posto della Spagna alla guida dell'Unione. Dopo le elezioni del 13 giugno i leader nazionali sono alle prese con i difficli negoziati per la formazione del nuovo governo, e l'esecutivo uscente di Yves Leterme non ha più legittimità. Difficile fare progetti ambiziosi in tali circostanze: per il Belgio, osserva Le Soir, si tratterà "per lo più di ordinaria amministrazione".

La presidenza belga "non ha grandi progetti", continua il quotidiano: la sua principale priorità "sarà lasciare spazio a Herman Van Rompuy, il presidente del Consiglio europeo, e a Catherine Ashton, l'alta rappresentante per gli affari esteri, così da permettere loro di adempiere meglio le nuove funzioni" previste dal trattato di Lisbona. Una scelta "non esente da rischi" secondo il giornale, perché i capi di stato e di governo (riuniti nel Consiglio) hanno la tendenza a immischiarsi negli affari della Commissione. "Finora fedele alla sua tradizione, il Belgio aveva ostacolato l'attività 'intergovernativa' e difeso il 'metodo comunitario'", osserva Le Soir, per il quale però negli ultimi mesi "si è assistito a un leggero cambiamento. La situazione non è ancora drammatica, ma la difesa di un progetto europeo ambizioso impone al Belgio un'attenta vigilanza".

Una presidenza che sarà valutata anche sulla gestione dei principali dossier che l'aspettano, ricorda De Standaard, di cui il principale è il vertice tra Ue e paesi asiatici (Asem) del 4 e 5 ottobre a Bruxelles, "una possibilità unica di mettere il Belgio in primo piano". Il Belgio dovrà anche fare attenzione alla "stabilità finanziaria" necessaria per uscire dalla crisi, far dimenticare alla conferenza sul clima di Cancún di dicembre i miseri risultati ottenuti dall'Unione al vertice sul clima di Copenaghen dell'anno scorso e realizzare il programma di Stoccolma sulla creazione di uno spazio europeo di sicurezza e di giustizia.

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