La Corte europea dei diritti umani (Ehcr) ha iniziato a dibattere l'appello presentato dall'Italia contro la sentenza che aveva definito l'ostensione del crocifisso nei luoghi pubblici "una violazione della libertà di religione". Nel novembre scorso la decisione della Corte aveva provocato l'ira del Vaticano e dei cattolici di tutta Europa, ricorda La Stampa. Ora, grazie a un "immenso" sforzo diplomatico, il governo italiano è riuscito a organizzare un fronte di dieci paesi membri del Consiglio d'Europa, tra cui Russia, Romania e Bulgaria, a sostegno della tesi secondo cui il crocifisso è un "simbolo di identità nazionale".
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