Il debito incombe sul vertice Asem

Pubblicato il 5 Novembre 2012 alle 13:58

“L'Europa lancia un'offensiva di fascino in Asia”, scrive Les Echos a proposito del nono vertice Asia-Europa (Asem) che il 5 e 6 novembre riunisce a Ventiane (Laos) una cinquantina di leader dei due continenti. L’incontro, che si svolge ogni due anni, dovrebbe rafforzare i legami commerciali tra due regioni che insieme rappresentano la metà del pil mondiale. Tuttavia secondo Les Echos in questo momento i due continenti sono molto lontani tra loro, e il vertice mette a confronto “un’Europa martoriata dalla crisi del debito e un’Asia che rivendica il suo ruolo di motore della crescita mondiale”.

Il quotidiano economico sottolinea che “l’Ue ha messo gli occhi sui 3 miliardi di dollari di riserve cinesi di liquidità - le più grandi del mondo”, e ricorda che

Negli ultimi mesi la Cina ha regolarmente acquistato obbligazioni emesse dagli stati dell’eurozona e dal fondo Efsf, interessandosi da vicino al futuro fondo di salvataggio permanente dell’eurozona (Esm).

Secondo China Daily anche se durante il vertice “i leader europei diranno ai loro omologhi asiatici che il peggio è passato”

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molti paesi asiatici, e soprattutto la Cina, temono che l’Ue chieda loro di acquistare debito pubblico dei paesi europei e contribuire alla costruzione della rete di sicurezza per l’euro. L’Europa sa bene che i governi asiatici non acquisteranno debito pubblico a meno che non siano sicuri di avere un ritorno. In queste circostanze non bisogna aspettarsi molto dall’Asem, che sarà condizionato anche dai cambiamenti politici imminenti in diversi paesi asiatici. […] Questo vuol dire che le relazioni tra l’Ue e l’Asia saranno in stand-by per qualche tempo. L’Asem non è più il luogo per lanciare nuove iniziative, perché è troppo grande e perché si riunisce soltanto una volta ogni due anni. Oggi incontri di gruppi più ristretti come il G20 sono più efficaci per guidare l’economia mondiale.

“L’offensiva diplomatica” degli europei “è vista come un segno dell’importanza sempre maggiore attribuita dall’Europa indebitata alle economie asiatiche in fase di grande sviluppo, e della speranza degli europei di controbilanciare l’impegno degli Stati Uniti nella regione”, scrive il Bangkok Post. Secondo il quotidiano thailandese

i leader asiatici dovrebbero fare pressione sull’Europa affinché agisca più rapidamente per risolvere una crisi che ha sconvolto l’economia mondiale e riprendere gli sforzi per ridurre la povertà nel mondo.

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