Gli europei stanno perdendo fiducia nell’unica istituzione Ue democraticamente eletta? Secondo l’International Herald Tribune – che cita l’ultimo Eurobarometro, il sondaggio sulla conoscenza e l’immagine del Parlamento europeo – l’istituzione europea è in una fase di “netto calo” rispetto al 2008, “quando è scoppiata la crisi economica europea”. Il 26 per cento degli intervistati “ha un’immagine negativa del parlamento. Un aumento di 9 punti percentuali”, sottolinea il quotidiano americano con sede a Parigi.
Il dato si rivela particolarmente problematico in un momento in cui diversi leader europei sono convinti che la soluzione alla crisi che colpisce l’Ue – “la più grave degli ultimi 60 anni”, scrive l’Herald – deve passare per un rafforzamento delle istituzioni europee, a cominciare dal Parlamento. “Lo stato attuale del Parlamento, compresi gli scandali di corruzione e l’impressione di un’eccessiva attività di lobbying, solleva forti dubbi a proposito di questa prospettiva”. A tutto questo si aggiunge il calo nell’affluenza alle elezioni europee, passata dal “60 al 40 per cento degli aventi diritto in meno di un quarto di secolo”.
“Nel frattempo - confida al quotidiano Frederik Erixon, del think tank European centre for international political economy – i lobbisti hanno occupato il vuoto creato dal legame sempre più debole tra i cittadini e gli eurodeputati”. Questi ultimi, aggiunge il quotidiano,
sono regolarmente criticati per le loro generose indennità e per l’influenza che esercitano sulle leggi. Spesso i partiti in Parlamento danno l’impressione di una fiera sfarzosa. Le lobby organizzano conferenze nelle sale riunione e banchetti nei saloni su invito dei loro amici. Inoltre organizzano esposizioni, spesso violando le regole di condotta del Parlamento.
Gli scandali recenti che hanno coinvolto gli eurodeputati hanno portato alla “creazione del primo comitato etico” in seno al Parlamento, e l’adozione
per le prima volta di un divieto esplicito per gli eurodeputati di ricevere denaro in cambio di emendamenti. Tuttavia, malgrado questi cambiamenti, i deputati sono autorizzati a esercitare una seconda attività senza limiti di salario e ad accettare biglietti aerei e notti in albergo senza renderne conto. […] Le regole proibiscono ai parlamentari che si uniscono o fondano società di lobbying di utilizzare il loro accesso al Parlamento una volta scaduto il mandato, ma il Parlamento non ha chiesto a nessun ex deputato di riconsegnare il badge. Oggi i lobbisti registrati possiedono più di 2.900 badge, e altri 12mila possono entrare in Parlamento quando vogliono su invito dei deputati. […] I lobbisti possono contare su un accesso diretto ai parlamentari attraverso organizzazioni come Kangaroo Group, che promuove il libero scambio […] e che fino all’anno scorso ha occupato alcuni uffici gentilmente messi a disposizione dal Parlamento”.
“Le regole di condotta esistono, ma sono costantemente ignorate”, conclude il quotidiano.