Commissione europea

Verso un’inchiesta sul “Dalligate”

Pubblicato il 10 Gennaio 2013 alle 14:16

"La caduta dell’ex commissario europeo alla sanità John Dalli mette in imbarazzo anche il presidente della Commissione?”, si domanda De Morgen. I deputati verdi al Parlamento europeo hanno infatti chiesto la creazione di una commissione d’inchiesta  sugli “incontri segreti tra l’industria del tabacco e gli alti funzionari di José Manuel Barroso”. I verdi sperano di ottenere il sostegno di altri gruppi politici in occasione di un incontro dei presidenti di gruppo. 
Il quotidiano ricorda che Barroso aveva preteso le dimissioni di Dalli il 16 ottobre dopo la denuncia di un produttore di tabacco svedese e i sospetti sul conflitto d’interesse del commissario. Dalli ha respinto le accuse ma ha ammesso di aver omesso dai suoi resoconti un incontro con un lobbista del tabacco, cosa che “per la Commissione europea rappresenta una chiara violazione del proprio codice di condotta e di quello dell’Oms”. Il problema è che la Commissione stessa “ha avuto almeno sei contatti non dichiarati con l’industria del tabacco”, assicura il deputato verde José Bové. “Se Dalli ha dovuto dimettersi – ha dichiarato Bové – allora dovrebbero fare lo stesso anche altri funzionari”. Secondo de Morgen 

Gli eurodeputati verdi Bart States e Bové hanno affermato che grazie a un’opera intensiva di lobbying nei confronti dell’entourage di Barroso l’industria del tabacco è riuscita a rallentare fin dal 2010 l’introduzione della nuova direttiva, più limitante rispetto a quella in vigore. [Il segretario generale della Commissione europea Catherine] Day, per esempio, ha rinviato in due occasioni una consultazione cruciale sulla direttiva. 
Il Partito popolare europeo (Ppe), prima forza al Parlamento europeo, sostiene in parte la proposta dei verdi, ma teme che “la creazione di una commissione speciale faccia perdere tempo”. Secondo il Ppe la priorità dev’essere quella di avere accesso al rapporto della Commissione di sorveglianza indipendente che avrebbe riscontrato irregolarità nel’inchiesta dell’Ufficio europeo per la lotta alla frode (Olaf) che ha coinvolto Dalli.

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