Alcune anticipazioni del discorso (rinviato) del primo ministro britannico David Cameron sul futuro del Regno Unito nell’Ue rivelate alla stampa riguardano della necessità di riformare l’Ue per evitare che i britannici “scivolino verso l’uscita”. Il discorso, descritto dall’Independent come “il più importante del suo mandato”, avrebbe dovuto essere pronunciato oggi ad Amsterdam, ma è stato rimandato a data da destinarsi a causa della crisi degli ostaggi in Algeria. Cameron allude a tre sfide con le quali l’Ue dovrà confrontarsi: la crisi della zona euro, la competitività nell’economia globale e il supporto pubblico all’Ue. Dice infatti che
c’è un divario tra l’Ue e i suoi cittadini, ampliatosi enormemente negli ultimi anni, e che rappresenta la mancanza di un senso di responsabilità democratica a rispondere del proprio operato e soprattutto di consenso popolare, particolarmente avvertita nel Regno Unito. […] Io voglio che l’Unione europea abbia successo e voglio una relazione tra il Regno Unito e l’Ue che ci permetta di continuare a farne parte. […] C’è sempre chi dice: ‘Non formulare domande difficili’. Ma farlo è essenziale per l’Europa – e per il Regno Unito. L’insoddisfazione cresce e l’Ue è vista come qualcosa che viene fatto alla popolazione invece che in suo nome.
L’Independent aggiunge che Cameron vuole promettere un referendum secco sull’appartenenza del Regno Unito all’Ue dopo le elezioni generali del 2015, anche se l’anticipazione di questa dichiarazione non è filtrata ai media.