Gli stipendi degli eurocrati nel mirino

Pubblicato il 5 Febbraio 2013 alle 15:01

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Gli artigli sono affilati in vista del Consiglio europeo sul budget Ue per il periodo 2014-2020. “Tusk e Merkel sono pagati meno degli eurocrati”, scrive Dziennik Gazeta Prawna. La notizia arriva nel giorno dello sciopero dei dipendenti pubblici di Bruxelles, che protestano contro le pressioni per tagliare i costi e il personale dell’amministrazione Ue come proposto dal primo ministro britannico David Cameron con il sostegno di altri sette paesi. Il piano prevede una riduzione di 15 miliardi di euro per il budget (che dovrebbe essere approvato durante il vertice del 7 e 8 febbraio), sottolinea il capo della federazione dei funzionai europei (Ecsf). In ogni caso, secondo le stime di Die Welt oltre quattromila eurocrati guadagnano più della cancelliera Angela Merkel. I direttori generali della Commissione europea sono i “Creso” d’Europa, con un salario che supera i 21mila euro al mese. Di contro il primo ministro polacco Donald Tusk guadagna appena 3.960 euro al mese. Secondo Dgp

affinché il summit Ue si concluda con un accordo il [presidente del Consiglio europeo] Herman Van Rompuy deve trovare altri 30 miliardi di euro di tagli al budget proposto (973 miliardi di euro). Queste sono le condizioni poste da Cameron e Merkel. Dato che la Polonia e altri paesi dell’Europa centrale bloccano ulteriori tagli ai fondi strutturali e la Francia si oppone a quelli alla politica agricola comune, l’amministrazione Ue sarà probabilmente la vittima principale dei risparmi.

Di conseguenza gli eurocrati potrebbero dover lavorare di più, perdere il rimborso per la separazione dalla famiglia e versare maggiori contributi pensionistici. Inoltre dovranno rinunciare agli aumenti automatici di salario legati alla durata del loro servizio per l’Ue.

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Die Welt è favorevole a una riforma della funzione pubblica europea, diventata troppo potente, troppo sicura di sé e poco controllata:

la questione dei salari non è il problema fondamentale, ma soltanto un sintomo del rapido slittamento del potere dalla politica verso l’amministrazione. Il fatto che i funzionari si oppongano da tempo a una riforma del loro statuto testimonia che gli eurocrati conducono una vita privilegiata e un po’ troppo protetta. L’amministratore è un ibrido tra il legislatore e il manager.

L’articolo di Die Welt “ha suscitato lunedì l’immediata reazione” da parte di un portavoce della Commissione europea, nota EUobserver. Secondo il sito d’informazione, che cita le parole del portavoce,

Se si contano anche i bonus, Merkel guadagna circa 25mila euro al mese. ‘Nessun funzionario, anche includendo tutti gli emolumenti, guadagna più della cancelliera Merkel contando tutti i suoi introiti’, ha ribadito. Il portavoce ha sottolineato che le istituzioni Ue hanno un comportamento trasparente e pubblicano i resoconti dei loro guadagni, ma si è rifiutato di rivelare la retribuzione netta dei singoli dipendenti Ue (inclusi i funzionari più alti come il capo del Servizio estero Catherine Ashton) dichiarando che questo violerebbe “la decenza comune” sul diritto alla privacy.

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