Vince il rigore di Berlino e Londra

Pubblicato il 11 Febbraio 2013 alle 15:34

I giornali europei concordano sul fatto che il budget adottato dai 27 l’8 febbraio segna un passo indietro nelle ambizioni dell’Europa e un rimescolamento dei rapporti di forza all’interno dell’Ue. 
Secondo Dziennik Gazeta Prawna il risultato dell’ultimo vertice Ue è la prova di “un sostanziale cambiamento nei rapporti di forza in Europa”. La Francia, un tempo il paese più influente dell’Unione, “si ritrova sulla difensiva”. Il quotidiano sottolinea che si sta affermando una tendenza assolutamente nuova: 

L’Unione si dirige verso la zona di libero mercato sognata dai britannici e sostenuta dalla Germania, anziché costruire “una struttura federale impostata sulla solidarietà” come vuole Parigi. […] Sorprendentemente, si è creata un’alleanza singolare tra Francia, Spagna, Italia e Polonia a difesa dei transfer finanziari, [che ha determinato] uno scontro tra il nord ricco dell’Unione e i poveri del sud e dell’est. […] In ogni caso non c’è dubbio che imponendo i tagli la Germania abbia fatto valere la sua forza economica. In futuro i diktat di Berlino saranno ancora più duri, e gli abbondanti transfer da Bruxelles potrebbero presto essere soltanto un ricordo se l’intesa Francia-Spagna-Italia-Polonia non riuscirà a migliorare la sua competitività. 
Dalla Germania Die Welt sottolinea che “in questo compromesso c’è ancora troppo della vecchia Europa”, e attacca i sostenitori del “diritto dell’uomo europeo a ricevere un flusso di denaro proveniente da altri paesi”. Il quotidiano consiglia al governo tedesco di allentare la sua alleanza storica con la Francia:
Con una rara prova di determinazione, la Germania si è affermata come peso massimo negli equilibri di potere in Europa, capace di integrare la maggioranza [dei partner] restando aperta verso tutti. Effettivamente gli interessi dei tedeschi si avvicinano più spesso a quelli di Londra che a quelli di Parigi. 
Sul versante opposto, El País sottolinea che “L’Europa continua a cercare di curare una polmonite come si trattasse di un semplice raffreddore […] e ottiene un accordo rachitico” che “consacra l’austerity – e dunque i tagli – per il prossimo decennio”:
Trascorsi i primi cinque anni della crisi, i bilanci europei sono una sorta di bussola del progetto europeo. L’Ue sembra distratta: cammina tra il vecchio e il nuovo regime, senza che il vecchio sia sparito del tutto e prima che il nuovo si affermi completamente. Nel mezzo del marasma Berlino (con il sostegno di Londra) aumenta il suo potere, e assistiamo a un ripiego verso la dimensione nazionale e intergovernativa.

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