"Primo omicidio nella guerra tra polacchi", titola Polska Times all'indomani della morte del sessantaduenne Marek Rosiak, segretario di un parlamentare del partito di opposizione Legge e Giustizia (PiS). Rosiak è stato freddato a colpi di pistola nella città di Łódź, mentre un altro uomo è rimasto gravemente ferito. L'assassino, un ex tassista, è stato subito fermato, e durante gli interrogatori ha confessato che il suo obiettivo era uccidere Jarosław Kaczyński (il leader del PiS) e di odiare il suo partito. "È il tragico risultato dei conflitti politici", si rammarica il quotidiano, sottolineando che quello che è successo "era destinato ad accadere. Le bugie, l'odio e le aggressioni non sono semplici giochi che finiscono con le tribune elettorali o le riunioni di partito. Si trascinano oltre, e pretendono le loro vittime". Jarosław Kaczyński sostiene che l'omicidio è stato causato dalla "campagna di odio condotta da molto tempo contro il PiS", mentre il primo ministro Donald Tusk ha dichiarato che è il momento di "abbassare i toni".
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