Diciotto capi di stato e di governo, 28 ministri del lavoro, i presidenti della Commissione e del Consiglio europeo: riunendo i leader europei a Berlino il 3 luglio per una conferenza sull’occupazione dei giovani europei, la cancelliera tedesca ha voluto “far capire in modo chiaro che i tedeschi non resteranno indifferenti alla catastrofe sociale in atto nei paesi in crisi”, sottolinea Die Welt. Il quotidiano però sottolinea che
è impossibile raggiungere successi rapidi contro la disoccupazione di massa. […] I nuovi impieghi non possono essere creati dal nulla, devono scaturire dall’economia quando le condizioni generali favoriscono la crescita. Ogni paese deve dunque trovare il proprio percorso per uscire dalla crisi. […] Il passo decisivo è la distruzione delle strutture che asfissiano l’economia.
In Spagna La Vanguardia esulta per il “grande impulso” dato all’impiego dei giovani. Il quotidiano di Barcellona ricorda che
siamo passati dagli 8 miliardi di euro concordati il 28 giugno scorso ai 24 miliardi che secondo la Germania potranno essere messi a disposizione nei prossimi due anni. Inoltre stanno nascendo iniziative multiple per contrastare la disoccupazione dei giovani, diventata la priorità numero uno in Europa. Dopo il vertice di ieri ne é previsto un altro a Parigi nel mese di agosto e in autunno Berlino presenterà misure più concrete sull’argomento. Durante i prossimi vertici l’accento passerà sulle risorse finanziarie che dovranno essere destinate ad altri settori, che si tratti della mobilità nel mercato del lavoro europeo o degli “scambi di buone pratiche” che dovrebbero permettere ai paesi in difficoltà di ispirarsi agli stati con mercati del lavoro più efficaci. È soltanto l’inizio.
Secondo Diário Económico questi incentivi per combattere la disoccupazione giovanile sono solo un diversivo:
Le magnanime istituzioni europee hanno stanziato un budget addizionale per combattere la disoccupazione giovanile. […] Perché i giovani, soprattutto nei paesi dell’Europa del sud, hanno così tanti problemi a trovare lavoro? È perché mancavano misure di questo tipo? No, è perché i giovani trovano un sistema occupazionale progettato per proteggere chi ha già un lavoro […] I paesi dell’Europa del sud, soprattutto il Portogallo, chiedono un sussidio anziché cambiare il mercato del lavoro per renderlo più flessibile. […] Quando i governi, le aziende e i gruppi giovanili avranno finito di celebrare queste misure, resterà il conto da pagare e sarà ancora tutto da risolvere, nonostante gli applausi incassati dallo spettacolo.