Il 9 luglio il partito nazionalista radicale Jobbik ha perso il processo d’appello davanti alla Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.
Il partito contestava lo scioglimento della Guardia ungherese, un’organizzazione paramilitare costituita su sua iniziativa, decretato nel 2009 dalle autorità ungheresi, spiega Népszava. La Corte ha stabilito che il divieto non viola la libertà di associazione.
Fondata nel 2007 da Jobbik e composta da diverse migliaia di membri, la Guardia ungherese era accusata di alimentare le tensioni tra ungheresi e rom e di reclutare i giovani approfittando della crisi economica e dell’elevata disoccupazione. La milizia continua a esistere come associazione culturale.
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