La Germania era vittima o complice dell’Nsa?

Pubblicato il 13 Agosto 2013 alle 13:12

Germania e Stati Uniti traggono le conseguenze dello scandalo Prism e cercano un accordo dopo la rivelazione dello spionaggio ai danni della repubblica federale da parte dell’Nsa, scrive la Süddeutsche Zeitung. A fine agosto il capo dei servizi segreti tedeschi (Bnd) Gerhard Schindler deve avviare le trattaive con i suoi omologhi americani per proibire lo spionaggio tra i due paesi.
L’ex impiegato dell’Nsa Edward Snowden, ricercato dagli Stati Uniti, aveva rivelato che ogni mese in Germania vengono intercettati 500 milioni di dati personali, con la collaborazione del Bnd.
Il parlamento tedesco cerca di capire le dimensioni del programma dell’Nsa e il ruolo del Bnd e chiederà al governo se ne era al corrente. Il 12 agosto la commissione di controllo sui servizi segreti ha interrogato il capo della cancelleria Ronald Pofalla. Secondo il quotidiano Pofalla “si è sforzato di dare l’impressione che non ci fosse alcuno scandalo di spionaggio”, affermando che i tedeschi non erano spiati in modo sistematico dagli Stati Uniti e che Washington e Londra hanno affermato per iscritto di rispettare la legge in Germania. La commissione non esclude di interrogare membri del governo.
“Questo mese Bnd e Nsa dovrebbero avviare le discussioni per un accordo”, scrive la Tageszeitung, che si chiede

chi sarà protetto dallo spionaggio degli Stati Uniti, i cittadini tedeschi o il Bnd? Speriamo che siano i primi, ma Pofalla non ha specificato le misure.
A cinque settimane dalle elezioni in Germania, lo scandalo ha un forte impatto sulla campagna. Der Spiegel accusa la cancelliera Angela Merkel di essere stata al corrente dello spionaggio dell’Nsa e di cercare di scaricare la responsabilità sul candidato socialdemocratico Frank-Walter Steinmeier, capo della cancelleria nel 2002.

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