Il 24 settembre la Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue) ha deciso che l’Ue non è obbligata a concedere ai cittadini turchi il diritto a entrare nel suo territorio senza visto. Il tribunale ha rigettato un’istanza presentate da una cittadina turca a cui è stato rifiutato un visto per andare a trovare un parente che vive in Germania dal 2007, sottolineando che in quanto potenziale beneficiaria di una prestazione di servizio nell’Ue non poteva essere esentata dal visto.
Il verdetto della Cgue “costituisce un precedente per i turchi che viaggiano nell’Ue”, nota Zaman. Il quotidiano di Istanbul condivide la delusione con cui è stato accolta la sentenza in Turchia. Il ministro degli affari europei Egemen Bağış ha dichiarato che “il verdetto è stato influenzato da considerazioni politiche e non giuridiche”. Il quotidiano aggiunge che
secondo Ayhan Kaya, direttore dell’istituto europeo dell’università Bilgi di Istanbul, in Turchia il sostegno all’adesione all’Ue continuerà a calare. […] Cengiz Aktar, capo del programma sugli affari europei dell’università Bahçeşehir, è invece convinto che la decisione della Cgue non avrà un impatto negativo sui negoziati in corso tra Ue e Turchia sulla semplificazione delle procedure per ottenere un visto.
“La disputa è stata seguita da vicino ad Ankara”, sottolinea Le Temps. Secondo il quotidiano svizzero
Il primo ministro Recep Tayyip Erdogan ne ha fatto una questione personale quanto l’adesione del suo paese all’Ue. Erdogan trova incomprensibile, se non discriminatorio, il fatto che l’Ue esenti i sudamericani dal visto mentre i turchi, economicamente e geograficamente molto più vicini, non possono circolare liberamente. […] A giugno il commissario all’allargamento Stefan Füle aveva promesso l’apertura dei negoziati sui visti. Il 24 settembre un portavoce della Commissione ha confermato che il dialogo informale proseguirà.