Il 21 ottobre la Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto l’appello del governo spagnolo contro una sentenza del giugno 2012 che annullava l’applicazione retroattiva della dottrina “Parot” (dal nome del primo terrorista sottoposto all’applicazione di questa legge, Henri Parot).
La dottrina, approvata dal tribunale supremo spagnolo nel 2006, prevede sconti di pena su ogni condanna per un crimine con diverse vittime ma non sulla pena massima, fissata in 30 anni di prigione, spiega El País.
La Corte di Strasburgo si è pronunciata sul caso di Inés del Río Prada, condannata per diversi reati per un totale di 3.000 anni di prigione e che ora sarà immediatamente rilasciata. Almeno altri 55 membri dell’Eta potranno beneficiare della sentenza. Le associazioni delle vittime pretendono che il governo spagnolo rifiuti di applicare la sentenza. “È vero che l’opinione pubblica è molto sensibile alla vicenda, sottolinea El País,
ma un rifiuto dello stato di applicare la decisione della Corte stimolerebbe la fantasia di quelli che sostengono da decenni che la Spagna non è una vera democrazia.