Il 18 novembre un uomo armato con un fucile a pompa ha ferito gravemente un assistente fotografo nella sede di Libération, a Parigi, prima di recarsi nel quartiere della Défense e sparare sulla sede della Société Générale. L’uomo ha poi preso in ostaggio un automobilista costringendolo a portarlo sugli Champs-Elysées, dove la polizia ha perso le sue tracce, riporta Libération.
L’uomo, che secondo la polizia avrebbe agito da solo, è ancora a piede libero e già il 15 novembre ha minacciato un caporedattore di Bfmtv nella sede dell'emittente. In un editoriale intitolato “Andremo avanti”, il direttore di Libération scrive:
Sparare in un giornale significa attentare alla vita di uomini e donne che fanno il loro lavoro, ma anche a un’idea, a un insieme di valori che qui si chiamano Repubblica. Non sono grandi parole, ma sfortunatamente nella Francia del 2013 c’è ancora bisogno di ripeterle.